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Realtà ed Alchimia
(15/05/2007)

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Vivere alchemicamente la realtà innesca nell'essere un processo di sgretolamento della propria personalità.

Causa, questa, al suo apparire nel corso della crescita, di un rimescolamento e quindi di uno squilibrio della condizione primigenia, quando cioè nel bambino gli elementi sono perfettamente bilanciati e rispettano le proporzioni assegnate loro da Madre Natura.

L'adepto che si avvia sul cammino di riconciliazione di questi elementi, utilizza la forma e la forza del suo "mercurio", il quale sottoposto a costante distillazione si trasmuta nell'oro contenente la matrice spirituale che caratterizza il grado di evoluzione dell'adepto stesso.

Personificazione del mercurio

Divenendo Maestro di se stesso egli è tenuto a riversare, i doni conquistati, nella collettività, così come sempre è stato fatto e tramandato sin dall'antichità; ciò che se ne ricava è una regolamentazione nella vita della collettività stessa.

Egli diventa un eroe, un figlio di Era, e la sua presenza nella società è operativa, ma silente.

Abbeverandosi al crogiolo della "Tradizione" e confrontandosi con un lavoro a specchio riconosce se stesso e riconosce i suoi pari con i quali condivide riti e miti, mantenendoli in vita, dato l'enorme valore che hanno nello scandire i ritmi della Natura ed emulare la nascita del "Nuovo Sole", cioè della nuova vita.

Infatti nel Natale, o Solstizio d'Inverno, ravvisiamo questo evento dove la Forma e lo Spirito si "risposano" e, in una veste rinnovata, scandiscono la nascita del Cristo, figlio di questo connubbio. Natale, in greco Neos-Elios = nuovo sole.

Il Sole divino nell'uomo

La quotidianità è un banco di prova per l'iniziato; durante la giornata egli si misura con una moltitudine di forze e forme che sotto forma di immagini ed eventi e parole lo investono continuamente.

Tuttavia, queste sono tutte sollecitazioni che gli servono per acquisire consapevolezza.

Un'immagine può essere il riflesso di qualcosa che egli possiede interiormente, allora questo lo induce a guardarsi dentro;

l'enorme cascata di parole può suggerirgli di fare una grande opera di sintesi ed indurlo a ritrovare l'equilibrio nel parlare ed esprimere il proprio verbo;

un evento può essere accolto come un messaggio da decifrare.

In ognuno dei tre casi si compie così un'alchimia, una decodificazione della realtà attraverso le cui forme di espressione troviamo la forza per estrarne l'essenza spirituale; d'altronde nei piani eterici l'essere ambisce a manifestarsi fisicamente per realizzare i suoi scopi; ecco perciò che la forma solida diventa la matrice sulla quale egli lavora per progredire e rendere manifesti ed operanti nella realtà i pensieri, che sono le forme del piano spirituale.

Il bagatto: l'alchimista opera nella realtà del quaternario

Alchimia della realtà, realtà dell'alchimia, una simbiosi che quando raggiunge l'apice della perfezione partorisce la consapevolezza del ritmo negli eventi, i quali vengono a trasformarsi in tante piccole agapi, la realtà si eleva così allo stato di regalità e sul sentiero del processo di ricomposizione delle sei facce del cubo, che rappresenta l'uomo, ogni esperienza diviene una conquista, un pezzo di alchimia vissuta, nella quale i fratelli vi si rispecchiano, impegnati come sono a riconquistarsi lo stato di bambino sull'onda delle proprie esistenze immerse in un contesto che è puro movimento universale.


 

Sintesi dell’incontro di studio del gruppo ARCA 1 del 22 novembre 2005 in Roma.


 
 

 

 

 
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