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Kronos, la dimensione del Tempo
(20/08/2008)

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Non possiamo fare a meno, ogni giorno che ci accompagna, di associare la vita e l’esistenza stessa dell’uomo alla dimensione che inevitabilmente ne delimita la sua nascita e morte: la dimensione temporale.

Il Tempo, quello che gli antichi greci denominavano Kronos e che i latini identificavano in Saturno, è sempre stato, è , e sarà  il mistero più fitto che accompagna l’uomo dalla sua comparsa su questa Terra.

Kronos-Saturno mangia i suoi figli

Anche oggi, nonostante gli avanzamenti tecnologici e scientifici, l’essere umano si affanna nella disperata ricerca di poter fermare quella causa che, inevitabilmente, è l’origine della sua  decadenza e morte.

Viviamo in un mondo in cui, soprattutto la società occidentale, sta cercando con ogni mezzo di sfuggire a questa legge inesorabile e invincibile, adottando ogni tipo di palliativo per far sì che il problema, o meglio, il dramma dell’invecchiamento e della morte, sia rimandato il più possibile.

L’uomo sta cercando di sfuggire alla morsa del Tempo, ma nello stesso momento si consegna a lui, rendendosene schiavo.

Egli sta letteralmente sconvolgendo i ritmi naturali di vita sulla Terra, cominciando da se stesso, adattandosi ad una vita frenetica e schizofrenica alla ricerca di un appagamento che gli fa perdere di vista il reale valore di tutto ciò che lo circonda, oltre al reale valore di se stesso.

Ma non vogliamo cadere nei giudizi morali.
La vita in sé, nella sua manifestazione più ampia, non sarebbe possibile senza la ritmicità che l’accompagna.

Non potrebbe esprimersi senza il Tempo che ne regola il ritmo, ne determina le trasformazioni,  generando dalla morte la vita.

Nel mito greco, infatti, Kronos-Saturno divora i suoi stessi figli, come a dimostrare che la trasformazione avviene attraverso il passaggio dalla vita alla morte e viceversa.

Come non associare tale evento all’assunzione eucaristica?
Anche nel contesto eucaristico cristiano, Cristo dona il suo corpo che diviene cibo perché l’uomo vinca la Morte e, similmente, lo stesso Tempo.

Entrambi gli episodi mettono l’accento sull’assunzione di un cibo che rende eterni.

Nel primo caso è il Tempo che si rende eterno mangiando i suoi stessi figli, nel secondo è l’Uomo-Gesù che mangiando il suo stesso “corpo”, lo rende eterno, resuscitandolo.

Ma qui sfioriamo il Mistero……

Per questo dirà: “Io sono l’Alfa e l’Omega”.  L’inizio e la fine. Identificandosi nella ruota solare e nello stesso Uroboros. E, guarda caso, lo stesso monogramma di Cristo, formato dalle lettere greche “Chi” e “Rò”, non è altro che una ruota solare-temporale con iscritte l’alfa e l’omega.

Albert Einstein stabilì la relatività del Tempo e dimostrò che non ne esiste un valore assoluto, ma che, appunto, tutto è relativo.

Tutto dipende dai parametri di riferimento, da come ci si pone all’interno dello spazio, ma, soprattutto da come la Coscienza lo percepisce .

Sarà capitato a tutti voi di fare l’esperienza temporale di momenti in cui il tempo sembra non passare mai ed altri, invece, in cui sembra passare assai velocemente.

Vi sono, poi, al mondo, luoghi in cui addirittura il tempo si dilata o accelera inspiegabilmente al di là di ogni parametro di riferimento.

E’ recente l’episodio, segnalato dalla trasmissione televisiva “Voyager”, in cui si riferisce di un gruppo di ricercatori  entrati all’interno della piramide di Cheope a Giza, in Egitto,  che, sembra, abbiano trascorso soltanto alcuni minuti all’interno di essa, mentre al di fuori l’autista che li accompagnava li ha attesi per ore prima di rivederli.

La Piramide di Cheope a Giza (Egitto)

Non c’è dubbio che il Tempo non è semplicemente un contenitore in cui accadono delle cose, oppure la misura di un susseguirsi di episodi e azioni che caratterizzano la nostra vita.

Sembra che abbia interazioni attive all’interno della Vita stessa.

In poche parole sembra quasi che siamo realmente di fronte ad una forza magnetica, all’interno della quale e attraverso la quale, altre forze interagiscono formando le infinite possibilità della manifestazione.

Non a caso all’interno della piramide esiste il “silenzio assoluto”, caratterizzato dalla impenetrabilità elettromagnetica all’interno di quella struttura di pietra, un po’ come avviene sotto le rocce del Gran Sasso in Abruzzo, a dimostrazione che il Tempo ha anche peculiarità fisiche e magnetiche.

Anche la Scienza con le teorie quantistiche si sta avvicinando a tale concezione, riconoscendo al Tempo una funzione “agente”sulla manifestazione della realtà.

Vediamo quotidianamente intorno a noi come la Natura stessa, attraverso i ritmi stagionali, giornalieri e ciclici, sia strettamente fondata sull’azione del Tempo.

Gli antichi celebravano periodicamente l’alternarsi di questi ritmi, ponendo l’accento su quei “momenti sacri” identificandoli nei solstizi e negli equinozi, i quattro raggi della ruota solare, le quattro tappe del Sole all’interno dello zodiaco.

Il monogramma di Cristo, la ruota con l'alfa e l'omega

Gli antichi seguivano tali ritmi con forte devozione e attraverso questi si univano alla Natura identificandosi con essa.

Ma alla luce di tutto questo…….. Il Tempo esiste o non esiste?

Molti, soprattutto filosofi, asseriscono che Passato, Presente e Futuro sussistono contemporaneamente e che in realtà, ognuna di queste “manifestazioni temporali” sia soltanto un’ulteriore suddivisione dimensionale del Tempo stesso.

Alla luce di quanto sopra espresso sembra chiaro che la risposta possa essere duplice e cioè che il Tempo esiste o non esiste in relazione alla “qualità sottile” della Coscienza.

In termini semplici: sembrerebbe che più la Coscienza è espansa, e quindi meno “pesante”, più essa sfugge al “magnetismo” temporale, abbracciando tutte le dimensioni, contemporaneamente, annullando, quindi, la sequenzialità del tempo stesso e la sua suddivisione in passato, presente e futuro.

Per questo la Natura che è pura materia, come anche il nostro corpo, è strettamente condizionata dai cicli temporali, essendo costituita da “Coscienza allo stato solido”.

Per questo, inoltre, ognuno di noi al momento della “caduta”nel corpo fisico è soggetto all’invecchiamento e al condizionamento magnetico spazio-temporale.

Per questo, infine, l’assunzione del Corpo Eucaristico Cristico, o meglio, del “Fuoco Solare”veicolato da questo, permette alla Coscienza di iniziare il suo processo di sublimazione dallo stato solido a quello sottile, trasmutando, attraverso il ritmo delle operazioni alchemiche, il valore atomico dello stesso Corpo fisico, che si trasformerà nel Corpo di Luce, o Merkabah, che diventerà una sola cosa con la Coscienza Universale e Divina.

Sola allora Tutto rientrerà nel Tutto e il Tempo, Saturno-Kronos, avrà generato una nuova Età dell’Oro, dove la manifestazione di Malkut si riconoscerà in Kether e finalmente il Padre e il Figlio si riabbracceranno riunendosi per sempre……….. E il Tempo finirà di esistere.

 

 

 

Eleazar

 

 

 

 

 
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