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Corpus Domini
(15/11/2007)

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Pochi giorni fa, guardando la televisione, una notizia, già ascoltata molte volte, ha catturato fortemente la mia attenzione.
Mai prima d’ora l’avevo analizzata così profondamente.
E’proprio vero quando si afferma che la Verità è davanti ai nostri occhi, ma la maggior parte delle volte non la vediamo.

Nebulosa cosmica a forma di DNA

La notizia in questione sottolineava il fatto, scientificamente provato, che ogni sette anni l’essere umano sostituisce completamente le sue cellule con altrettante di nuova generazione.
Apparentemente sembra non esserci nulla di strano, nulla di nuovo sotto il sole, una storia già sentita mille volte, ma  stavolta è stato per me motivo di riflessione.
Se ciò è vero, come sembra, significa che ognuno di noi, ogni sette anni, non è più fisicamente lo stesso.
Non ha più lo stesso corpo.
Ma è anche vero che se le cellule del corpo sono morte, il corpo, al contrario, è rimasto in vita!
Come è possibile?
E’chiaro che lo è per il fatto che le cellule non sono morte contemporaneamente, ma in una sequenza temporale più o meno vicina, lasciando il posto, in breve tempo, a quelle di nuova generazione.

Cellule staminali

Che significa tutto ciò? Perché le cellule muoiono così in fretta e altrettanto  brevemente vengono rigenerate? Perché non durano lo stesso tempo della vita dell’intero corpo?
E’ come se sul nostro corpo vi fossero continui lavori di restauro dove ogni giorno mattoni deteriorati vengono sostituiti da altrettanti di nuova generazione.
Come se vi fosse qualcosa dall’esterno che continuamente bombarda il nostro corpo, la forma che ci permette di interagire in questa stessa dimensione.
Ma la rapidità del cambiamento di tali “mattoncini” è come se denotasse un’inadeguatezza di questa struttura cellulare al mondo che la circonda.

Ho il sospetto, però, che tutto ciò non accada solo per far fronte ad una necessità di adeguamento agli attacchi esterni del tempo, delle radiazioni o, come può succedere al ferro, per l’ossidazione subita da parte dell’aria o nel processo di arrugginimento da parte dell’acqua, ma da qualcosa di molto più funzionale allo sviluppo dello stessa entità nascosta all’interno di quello che noi chiamiamo corpo: la nostra Coscienza.

Ogni cellula morta, abbiamo detto, viene sostituita da un’altra, più o meno delle stesse caratteristiche.
La nuova cellula svolgerà, sì, le stesse mansioni di chi l’ha preceduta, ma non sarà comunque un clone della precedente.
Lo dimostra il fatto che il nostro volto, l’aspetto dell’intero nostro corpo, col passare degli anni, cambia radicalmente. E questo non solo per il rallentamento di riproduzione cellulare.

Centri radianti del corpo

Allora cos’è che ci trasforma nel tempo?
Cos’è che si manifesta con la nuova cellula che non si manifestava nella precedente?
Le cellule vengono generate con gli stessi atomi dei cibi che andiamo ad assumere quotidianamente.

E’ come se i mattoni che andiamo ad impiantare ogni giorno su quel corpo, in continua fase di deterioramento, siano costruiti con l’impasto delle polveri ricavate dalla scomposizione e frantumazione di altrettanti mattoncini, ridotti in cibo, prelevati da tutto ciò che ingeriamo.
E’ chiaro che la qualità dell’impasto dipenderà dalla qualità di ciò che abbiamo ingerito.
Per questo si dice: “Dimmi cosa mangi e ti dirò chi sei….”.
Ma il cibo non è soltanto materiale.

Sono convinto che la morte delle cellule sia funzionale allo sviluppo e all’evoluzione della coscienza!
Sono altrettanto convinto che esse subiscano maggiormente, più che l’attacco esterno sopra citato, soprattutto il deterioramento prodotto da ciò che è nascosto all’interno del corpo!

Avete mai visto come si deteriorano in fretta i bidoni contenenti materiale radioattivo?
Ebbene ciò che noi siamo potenzialmente è proprio una centrale nucleare che, se ben sviluppata, può arrivare ad avere la forza e la potenza di una bomba atomica.
Per questo è necessario il continuo restauro di questo nostro“sarcofago” nucleare.

Abbiamo parlato di cibo. Abbiamo parlato di cellule. Come non possiamo non parlare di Alchimia?
L’Alchimia fonda i suoi principi proprio sulla trasformazione. Ma dove avviene codesta trasformazione?
Nell’Athanor!
E cos’è l’Athanor? Il crogiolo, il forno, dove tutto muore e risorge a nuova vita!
Athanor viene dal greco Thanatos (Morte), ma si trasforma, con l’alfa privativa, in Athanatos (Immortalità).

L'alchimista osserva il prodigio

Ciò che viene mangiato finisce nello stomaco e, guarda caso, la forma di questo è proprio quella di un alambicco, lo strumento di distillazione dell’alchimista.
E’ in quest’alambicco che quei “mattoncini” sopra citati si disgregano e, separati e sintetizzati, diventano energia “distillata”, atta a produrre nuova vita in nuove cellule e soprattutto nuova “informazione”, a testimonianza che non tutto si perde della forma precedente.

Ma non possiamo parlare di solo cibo materiale.
Anche ciò che “ingeriamo” con gli occhi, con le orecchie, con il tatto, con l’olfatto e con il gusto diventa tutto materiale emozionale che, viene ugualmente sintetizzato nello stomaco.

Per questo le emozioni le sentiamo a livello del terzo chakra, localizzato precisamente alla bocca dello stomaco, sotto lo sterno.

Tutto viene digerito, ma non tutto per nutrire il corpo e aiutare il suo sviluppo di rigenerazione.
Come ho già detto, c’è un altro fine, di importanza primaria: lo sviluppo della Coscienza!
Ma come avviene tutto ciò?

Il continuo cambiamento delle cellule fa sì che vi sia una maggiore e più veloce trasmissione di elementi nuovi al sistema Uomo.
Le cellule tendono dalla nascita a mantenere inalterata la propria informazione al punto di combattere tutto ciò che si frappone tra loro e il progetto che devono assolvere.
Se la cellula vivesse più a lungo avremmo meno possibilità di cambiamento. La sua morte fa sì, invece, che nel corpo possa essere introdotto dall’esterno un elemento nuovo, foriero di evoluzione.

E’chiaro che in un corpo composto da miliardi di cellule il processo evolutivo non può essere immediato, ma legato alla qualità e alla forza dell’informazione del “cibo”, materiale e spirituale, che esso ingerisce quotidianamente.
La “forza-velocità” vibrazionale di una nuova cellula gli permette di sopravvivere a cellule meno evolute che la contrastano.

Detto questo appare evidente che, anche scientificamente, la via dell’evoluzione passa dalla porta della Morte e attraverso di essa giunge alla Resurrezione.
Senza Morte non può esservi Vita, ma, soprattutto, Vita Eterna.
Senza Morte non può esservi evoluzione!
Per questo la vera iniziazione è sempre una morte!

La bara dell'iniziazione massonica

La sostanza liquida di cui la cellula è composta è un’ulteriore spiegazione di tale concetto.

L’onda di trasmissione vibrazionale ha maggior amplificazione proprio attraverso l’elemento liquido, come dimostra il fenomeno dei “cerchi nel grano”, dove sotto ogni pittogramma, nella maggior parte dei casi, è presente dell’acqua.
L’acqua fa da cassa di risonanza e da conduttore elettro-magnetico.

In sintesi, le cellule assolvono nel corpo, oltre che un compito strutturale, anche la funzione di sensori e trasmettitori di onde elettromagnetiche.
In poche parole sono dei ricetrasmettitori di informazioni.
Il loro continuo cambiamento, in morte e rinascita, apporta al corpo un aggiornamento “tecnologico” evolutivo tale da compiere questo processo in periodi sempre più brevi ed accelerati.

Tale velocità, oltre che a rigenerare i tessuti in maniera molto più rapida, porterà ad un emissione elettromagnetica vibrazionale talmente alta al punto da trasmutare completamente la sostanza di cui sono composte le cellule in qualcosa che tende ad assomigliare alla luce stessa: quello che gli alchimisti chiamano il Corpo di Gloria, lo stesso corpo di Luce con cui il Cristo si manifestò il giorno della Resurrezione, un corpo talmente radiante che nessuna radiazione in questa dimensione sarebbe in grado di corrompere o degradare.

Appare evidente, a questo punto, il perché il cuore del Mistero, per il cristianesimo, sia il Corpus Domini, la Transustanziazione del corpo fisico in corpo di Gloria, la Resurrezione della carne.
E’ proprio lì, nell’atto del mangiare e del digerire che avviene qualcosa di misterioso, di prodigioso agli occhi di colui che sa osservare.

"L'ultima cena" di Salvator Dalì

Mangiate il mio corpo” affermava il Cristo. il Cristo manifesto in Gesù.
Chi mangia del mio corpo vivrà in eterno!”
Ed io aggiungerei: “Mangiate ciò che nasconde il Principio di vita e vivrete per sempre! Mangiate ciò che cela il principio divino e diventerete Dei!”.
E' lì che si cela l’informazione dell’Eternità, è lì che si coglie il frutto dell’albero della Vita!
E’ li che si celebra il Corpus Domini!

 

 

ELEAZAR

 
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