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La Magia: Scienza Divina e Segreta
(20/02/2008)

uomo

 

 

Premessa

1) Non tutti i miracoli sono frutto di magia, ma spesso alla magia si pensa come a un miracolo e, se i miracoli sono effetti di cause che agiscono secondo leggi ignote, la magia è la scienza di tali leggi e di altre ancora (quelle cioè attinenti all'interferenza tra spirito e materia).

2) Non si parli mai con i profani di magia perché questi si dividono in due schiere, quelli che non credono e sono pronti a ridicolizzare questo termine e quelli che hanno paura e scanserebbero come un appestato colui che dia ad intendere di essere a dentro questi argomenti.

3) Per iniziarsi alla magia occorrono due requisiti: amare il prossimo e saper tacere. Colui che si dia alla magia senza essere capace di sacrificare il proprio interesse diverrebbe un demone distruttore anche di se stesso. Per essere iniziatore bisogna poter saper riconoscere questi requisiti in un neofita. Tuttavia solo superando delle prove sarà possibile un ascenso spirituale.

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La visione magica dell'universo è una visione che - rifiutando per intuizione tutte le teorie  materialistiche - postula una dualità fra mondo manifesto e mondo spirituale o dell'aldilà. In virtù di essa è possibile accedere ed agire sul mondo spirituale per vedere le conseguenze in quello materiale.

Se la visione materialistica è la negazione di ogni speranza di evoluzione e di continuità di un essere pensante, quella magica invece fa della speranza una virtù fondamentale e concilia la credenza nel destino (inteso come concatenazione di eventi deterministici gli uni sugli altri senza possibilità di interferenza con essi da parte dell'uomo) con quella del libero arbitrio (inteso come possibilità dell'uomo di accedere al mondo delle cause per modificare la sequenza deterministica degli eventi).

La "Magia" dell'Universo

Per il materialismo scientista il libero arbitrio è alla portata di tutti in quanto consiste nella possibilità che l'uomo ha di compire o di non compiere un atto che è frutto di un elaborato del proprio raziocinio e della propria coscienza.

Secondo la visione magica l'essere umano è immerso in un'atmosfera di esseri pensanti del cui pensiero risente in varia misura ed è in balia di eventi che sono la risultante  di  cause  non  sempre  comprensibili  in  quanto  non  è  facilmente comprensibile la dinamica delle concatenazioni di eventi nel mondo dello spirito.

In quest'ottica di causalità degli eventi il libero arbitrio si estrinseca esclusivamente attraverso la possibilità che il solo Uomo "emancipato" ha di interferire con i piani sottili per modificare gli eventi sul piano sensibile.

Tutta la magia è in pratica una affermazione del libero arbitrio sugli eventi, attraverso l'interferenza della volontà nel mondo dello spirito o delle cause.
Due quesiti si pongono spontanei dopo questa premessa:

1) che cosa è il mondo dello spirito o della divinità o delle cause e come funziona.

2) se a tale mondo la magia dà accesso quali ne sono le potestà e quali i limiti moralmente accettabili?

Alla risposta verso la prima domanda concorrono le religioni d'oriente e d'occidente e le tradizioni esoteriche, inclusa la nostra massonica.

"La Trinità divina" di Ventura Salimbeni

La tradizione cristiana ci parla di Dio distinto in tre persone (o potestà) PADRE - FIGLIO - SPIRITO SANTO che vennero malamente intese come una tripartizione fra regni dello spirito, dell'anima e della materia, mentre sono tutte e tre potestà di DIO e cioè dello Spirito in quanto il PADRE si identifica con la facoltà imprimente e proiettiva dell'intelligenza (LOGOS - VERBO -  ARTICOLATO MENTALE DELLA PAROLA- SHlVA degli INDÙ') e il FIGLIO (CRISTO-SHAKTI degli Indù) con il risultato della fecondazione da parte del padre della facoltà femminile, recipiendaria, coscienziale o MARIA.

Sono il SOLE e la LUNA che troviamo all'oriente dei templi massonici e fra il sole e la luna c'è la differenza che c'è fra la luce incidente che è proiettiva e quella riflessa che è luce diffusa (ovvero la luna è il ricettacolo della luce solare e corrisponde a una matrice fecondata).

Ermete Trismegisto il Mago per eccellenza

Lo ZOLFO e il MERCURIO degli alchimisti hanno rispettivamente la stessa valenza mentre il sale (che  chimicamente  è  un  composto)  corrisponde analogicamente alla terza persona della SS. Trinità, allo SPIRITO SANTO, quindi al PRANA degli INDÙ' ed è anche il terzo lato del TRIANGOLO che circoscrive l'occhio e che è posto sulla testa del Maestro  Venerabile.

Forse il termine usato dagli alchimisti ha il pregio su tutti gli altri di rendere meglio l'idea di come questo aspetto della Trinità (spirito divino) sussista solo dopo l'unione degli altri due, dando vita a ciò che - prima pura potenza (PADRE) - si è poi manifestato (FIGLIO).

Quindi l'uno ha bisogno del due per esistere e del tre per potersi manifestare nel quattro, mondo visibile che riveste lo spirito trinitario.
Questo è il significato del simbolo della croce.

Lo Spirito è quindi ciò che vitalizza la materia. Attraverso l'infusione dello spirito nella materia si compie opera di magia ed è ciò che il sacerdote di S. Romana Chiesa compie con il battesimo, dando vita ad un nuovo cristiano che entra nell'eggregoro.

E' ciò che il mago operante può compiere su un pupazzo di cera o di stoffa recante un testimone (reperto anatomico o oggetto personale di un essere vivente) per modificarne il destino in bene (TERAPEUTICA) o in male (MALEFIZIO) e a patto che conosca il segreto della vitalizzazione, che virtuale nella mimica del sacramento religioso, può diventare reale se eseguito secondo l'arte.

L'unica cosa che è lecito scrivere al riguardo è che in queste pratiche lo spirito della persona che si vuole condizionare è già presente attraverso il testimone sotto forma di PRANA - ENERGIA - SPRIRITO SANTO - SALE, mentre la virtù appartenente alle prime due potestà della divinità trinitaria è apportata dal mago attraverso quelli che un oculista definì i suoi intingoli coercitivi ma le modalità di interferire col mondo dello spirito quindi con ciascuna delle potestà divine sono molteplici.

Qui per rispondere alla prima parte del secondo quesito sarà solo il caso – a sostegno della tesi trinitaria di distinguere:
A) la magia che si opera con le intelligenze (geni, demoni) connessa con la facoltà solare del verbo da quella
B) che si opera interferendo sulla luce astrale, connessa con la facoltà lunare della immaginazione (raffigurazione per immagini) e da quella ancora
C) che va ad interferire col solo spirito vitale (spirito Santo o facoltà mercuriale in quanto attiene a ciò che è volatile) che negli esseri viventi è insito precipuamente nelle ossa, da cui si irradia fino a penetrare qualsiasi oggetto venga in contatto con l'essere vivente stesso.

Allegoria dell'Alchimia

Questo è comprovabile attraverso la possibilità di determinare il distacco fra materia e spirito attraverso una forza che no saprei meglio definire se non col termine di saturno ermetico.

Sarebbe troppo lungo esaurire la trattazione su questi punti che del resto riguardano la magia operante e non attengono al lavoro di studiosi e di filosofi che ci compete come apprendisti che deve precedere ogni pratica che, conosciutasi nel grado di compagno, può essere attuata solo in quello di maestro.

La suddivisione classica della magia operante è diversa da quella appena enunciata e si basa su diversi campi di interferenza. Così si distinguono una magia naturale e una magia Divina.

Ma all'apice si trova quella particolare forma di magia che l'essere umano potrebbe compiere su se stesso e che fu detta alchimia, il cui fine ultimo sarebbe quello di ricondurre l'uomo al suo nucleo aureo, al suo centro solare, divino, e cioè all'uno e quindi di conseguire nell'uomo lo stato della divinità.

In questa ottica la magia è opera divina ed è scienza segreta a causa dello stato di coscienza in cui l'essere umano attualmente si trova, condizionato dai vizi che sono forze delle quali l'uomo è succube e alle quali egli sacrifica la propria libertà.

E' per questa libertà - che si identifica col bene e il progresso dell'umanità – che il massone lavora; è in virtù di questo lavoro che sussiste la fratellanza in quanto è l'univocità degli intenti che ci affratella. L'uguaglianza sarà conseguita come risultato del nostro lavoro.

Solo l'uomo che avrà dominato le proprie passioni e sia capace di rinunciare ai propri interessi potrà darsi alla magia senza il pericolo - moralmente inaccettabile di trasformarsi in un demone distruttore, anche e soprattutto di se stesso.

In questo senso questa scienza appare come un pericolo sia individuale che collettivo, ma per l'iniziato deve essere una prova per poter vivere o morire.

Michele Balzano


 

 
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