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L'uomo, le dimensioni e le Ere
(01/05/2003)

L'uomo, le dimensioni e le Ere

 
L'uomo continua ad ignorare una realtà che invece è palese ed incisiva: quella di una fratellanza cosmica con entità che ci visitano e sono qui già da migliaia di anni, e che adesso, con l'avvento di questo ciclo, si stanno manifestando più frequentemente.
Se come esempio prendiamo una radio con il suo dial (banda) di frequenze, e paragoniamo questo dial alla manifestazione della vita in quest'universo, noi uomini siamo sintonizzati con i nostri cinque sensi in un millimetro di questo dial di larghezza infinita.
E' chiaro che taluni sono meglio sintonizzati di altri perché captano chiara e forte la frequenza della loro vita, mentre altri, peggio sintonizzati, sconfinano nelle frequenze che sono loro accanto, e si rendono conto che di qua e di là ci sono altre "stazioni", delle quali fino a quel momento ignoravano l'esistenza. Il gioco è bello e allora ci si accorge che sentire altre realtà dà una maggiore apertura di coscienza e si vive un'universalità e non una terrenità chiusa e costrittiva.
Un giorno ho notato in una rivista una vignetta con questo quesito: "Due ranocchiette in una pozza d'acqua; una domanda all'altra: ci saranno altre ranocchiette nelle altre pozzanghere?"
Bene, noi abbiamo una scienza che dice: "No, non può esistere una vita simile all'umana fuori di questa pozzanghera-Terra e le distanze nel Cosmo sono così ampie che è impossibile un viaggio tanto lungo." Voi che leggete sicuramente sorriderete pensando alle infinite pozzanghere che pullulano di ogni tipo di vita nel nostro universo, a parte quelle delle rane.
Allora queste dimensioni-mondi compenetrate una nell'altra vivono la realtà della propria frequenza senza disturbarsi a vicenda e solamente quelli che hanno la capacità di spostarsi di frequenza hanno la fortuna di vivere realtà diverse dalla propria. Ci sono anche "viaggiatori" che lo fanno col corpo di sogno e così in questa realtà multipla di mondi ci si visita; molti riportano dei ricordi, altri non rammentano nulla, però si svegliano con sensazioni positive e pieni di energia.
In questo preludio di inizio di Era, l'uomo dovrebbe aprire gli occhi, guardare e verificare che esistono tantissime realtà, stendere la sua mano ai suoi simili in tutti i diversi piani dell'esistenza, allora l'intero Universo lo abbraccerà e finalmente saremo tutti fratelli.
Dovrà rivedere tutto quello che è stato fatto fino ad oggi e ricostruire e ricostruirsi interiormente per essere un uomo nuovo in un mondo migliore. Allora sì che saremo pronti per il cambio dimensionale che ci annunciano e per il salto vibrazionale che questo implica.
L'uomo nuovo deve diventare protagonista in questa realtà, risvegliarsi alle nuove possibilità iniziando da sé stesso, cambiando e modificando attitudini, deve perdere densità, deve spiritualizzare la materia.
Tutto il Cosmo è come un'immensa casa e prima o poi si troverà un punto d'incontro definitivo. E' necessario che ogni uomo si renda conto delle infinite possibilità che porta con sé questa nuova energia di cambiamento. Romperà le catene che lo legano ai vecchi e caduchi principi e ai credi artificiali creati dall'uomo per l'uomo, non crederà a quello che ci è stato detto, se non a quanto possiamo verificare nella nostra interiorità, e viverla come esperienza. Nessuno ci potrà unire alle divinità se non lo faremo noi stessi.
Tempo meraviglioso questo! Immaginate una valle piena di migliaia di persone che dormono, e di vedere che piano, piano, ad una ad una cominciano a risvegliarsi e rimangono sorprese dello stato anteriore vissuto senza la coscienza in una condizione passiva, letargica, dove le nostre forze e capacità venivano profanate da quelli un po' più svegli.
Quando Gesù iniziò il suo progetto, dopo aver realizzato il Cristo in sé, parlò e disse cose molto semplici e profonde alla gente del suo tempo, e oggi come allora sono pochi coloro che sentono, mentre gli altri non vogliono essere pronti.
E anche nell'epoca di Akhenaton, un altro grande Messia, la gente non era pronta e l'Ordine ha dovuto "mettersi in sonno", però per fortuna qualcosa è arrivato fino a noi per vie inconsuete.
Lo stesso Mosè, principe egiziano educato e preparato dai "sacerdoti di Aton", nella stessa tradizione di Akhenaton per essere il Messia dell'era dell'Ariete, eseguì il suo compito e così mandò ad uccidere gli adoratori del vitello-toro, semplicemente perché erano un residuo della vecchia era e costituivano un grave pericolo per il suo progetto. Cosi con un tranello ordito apposta per smascherarli, li identificò e li fece ammazzare tutti. Ma ciò non fu sufficiente per gli anziani, testimoni oculari, infatti li fece vagare nel deserto per quarantacinque anni fino alla morte dell'ultimo testimone, così potè creare e dare vita ad una nuova religione senza oppositori e fece la grandezza di un popolo.
La ruota dello Zodiaco continuò a girare e dopo altri duemila anni fu necessario un altro Messia per rilanciare la Tradizione nell'era dei Pesci. Fu Gesù l'eletto per questo fine, e anche lui fu preparato dalle diverse organizzazioni dell'epoca, continuatrici e conservatrici dei misteri iniziatici tramandati di era in era in un'interminabile catena. Ma perché gli Ebrei non hanno riconosciuto in Gesù il loro Messia? E' semplice da capire, perché, riconoscendo Gesù, loro sarebbero scomparsi trasformandosi in Cristiani, invece così ancora perdurano nel tempo come razza e religione.
E se in questo inizio di Era si presentasse un nuovo Messia come rappresentante dell'era dell'Acquario, la religione attuale sicuramente non lo riconoscerebbe per lo stesso motivo degli Ebrei d'allora. Perciò ci sono popoli che girano di Era in Era per non essersi integrati nei momenti di cambiamento, e gireranno ancora senza patria e senza dio e senza un tempo che li corrisponda. Semplicemente sono fuori tempo, e può darsi che al completarsi di un giro della ruota zodiacale, che dura circa 24000 anni, riescano ad incontrarsi nuovamente.
Quando un evento simile si dovrà compiere sulla Terra, tutto l'Universo si deve attivare per un fine così grande, principalmente i Fratelli Cosmici, in caso contrario un fatto del genere non avrebbe la minima speranza di continuità.
Nolenti o volenti dobbiamo accettare questa realtà, come prima o poi dovranno fare gli Egiziani, ammettendo che la Sfinge ha più o meno 36000 anni e che ci sono state in questo pianeta diverse civiltà prima di questa e che le loro vestigia si vedono un po', dappertutto.
Prima o poi l'uomo dirà basta alle imposizioni, e come si dice che non ci sono sufficienti prove per affermare questo, non ne ce ne sono nemmeno abbastanza per affermare il contrario.
Vedremo nel tempo chi ha ragione.
 
di Alfredo Di Prinzio

 
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