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Benedetta Paura!
(15/11/2007)

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Paura e coraggio sono il binomio degli opposti facente parte della dualità.
Come l’ordine nasce dal chaos e la luce dall’oscurità, allo stesso modo il coraggio nasce dalla paura.

Come nel simbolo del Tao, l'opposto genera il movimento e l'azione dell'altro

Posso affermare allora che la paura è esattamente come un vizio e il lavoro di colui che vorrebbe superare questo ostacolo è di trasformarlo in virtù.
E’ come il praticante di Arti Marziali che, utilizzando la stessa forza del rivale lo sottomette, facendole “mordere la polvere”!

Se la tua anima ha provato spavento, non andare più oltre”.

Questa frase è una delle prime cose che l’aspirante all’iniziazione scopre scritta sul muro prima dell’ingresso nel tempio. E se il neofita è preso da quest’emozione è meglio che si ritiri, perché non è pronto!

Vediamo adesso alcuni aspetti della paura anche perché si tratta di un’energia che s’annida un po’ dappertutto ed è impossibile eliminarla, allora, quando ci “prende”, dobbiamo domarla e cavalcarla come per un mustang selvaggio e, quando diventa mansueta, utilizzarla come cavalcatura.

Alessandro doma Bucefalo

Un’altra frase della Tradizione Ermetica è :”Tutto è Giusto e Perfetto !”. Si deduce da questo detto che il “male”, che è il maggiore produttore di paura, è giusto e necessario, come l’aria che si respira, perché senza di esso l’intera umanità si fermerebbe, rendendo tutto piatto e noioso e, soprattutto, l’intera evoluzione si fermerebbe.

Perciò: “Benedetta Paura!

Si trema di paura!
Si piange di paura!
Di paura si può anche ridere e a volte si ci può fare la pipì addosso. Le ginocchia tremano e l’adrenalina ti riempie il corpo, come un recipiente vuoto, il sudore freddo ti bagna, ti cola dappertutto, ti paralizza, ti confonde e diventi come un fuscello in balia di una tempesta di vento.

Il corpo fisico ha paura!
Il corpo animico ha paura, e poiché la sua sede è l’addome, si forma un groviglio, e lì senti che le emozioni ti bloccano e la paura ti ha preso! Le difese si arrendono e sei alla mercé di questa energia.

Prima si insinua come timore. Successivamente si trasmuta in paura. Dalla paura, il grado successivo è il terrore e da questo, il dio Pan ti imprigiona nel panico, e da qui potrebbe scaturire il coraggio, l’atto che a volte permette all’uomo di diventare un Eroe e meritare la corona di lauro, simbolo solare dell’Eroismo.

Pan, il dio del panico

Il filosofo americano Dale Corneige diceva:”Se ti danno limoni, fatti una limonata!”. Si intuisce da queste parole che questa energia che ci prende è il propellente della paura e del coraggio e, se ben incanalata, può fare del soggetto pauroso un eroico protagonista.

Inoltre la paura può essere un avvertimento, una difesa e chi non l’avverte potrebbe risultare precipitoso, irresponsabile e causa di disastri.
Un altro “produttore di paura” è l’ignoranza, ossia la mancanza di conoscenza.

Infatti, se nel buio della notte, mentre dormi, un rumore sconosciuto ti sveglia, potrebbe scatenare la paura, stimolare l’attenzione per una eventuale difesa contro un pericolo imminente.

Conosco persone che hanno paura del buio, e anche se non sono più bambini, dormono con una luce accesa.
Altri hanno paura dei temporali, dei fulmini, dei tuoni, degli elementi, senza parlare delle diverse fobie che attanagliano l’uomo. Ma queste sono più complicate, perché si tratta di vere e proprie malattie.

Comunque una dose di sana paura è utile e necessaria, sempre che l’Io del soggetto abbia potere di gestione e nel momento giusto riesca a trasformarlo in “virtù” ossia in forza e coraggio.

Così l’iniziato lavora su se stesso, consapevole dei suoi vizi per trasmutarli in virtù.
Infatti la radice di Virtù è Vis (plurale Vires) che significa forza, e questa è imprescindibile per qualunque azione che s’intraprende iniziaticamente.

La Via della ricerca spirituale non è per soggetti in balìa della paura, essendo per soli uomini “liberi”, dove il confronto con se stesso è all’ordine del giorno.
L’avanzamento nella Via si fa a gradi, e ogni grado ha le sue prove. Così, dopo aver superato le “terribili” prove dei quattro elementi, l’adepto dovrà superare la più grande, che è la morte!

La piramide di Cheope, il luogo dell'iniziazione alla morte e alla resurrezione

Così nel mezzo di un rito funebre sarà collocato in un sarcofago e seppellito vivo. Dopo questa esperienza, se non avrà tremato nel vivere anticipatamente la “propria morte”, risorgerà come un novello eroe.

Allora si, il candidato sarà un vero Iniziato, perché avrà lottato contro le proprie paure e avrà vinto la morte, rinato dalle sue stesse ceneri come una Fenice e nessuna paura, per terribile che sia, lo “affetterà” mai, perché ha trionfato sulla morte ed è VIVO!

Come esempio porterò la morte sui roghi dei Cavalieri Templari e dei Catari che, sorridenti e cantando, l’affrontarono impavidi. Ma perché non “tremarono”? Perché erano Iniziati e già simbolicamente morti.

Il rogo dei Catari

Si suppone, allora, che l’uomo iniziato ai piccoli e grandi misteri ha superato l’ultima e grande paura ed ha guadagnato così il diritto ad essere.

Così inizia il vero iter spirituale verso la Luce.

Prima di questo risultato il pro-fano (fuori del Tempio) è tremendamente soggetto a cause ed effetti, provocati da forze oscure che, inoculandogli paure, lo spingono verso la Luce e la Liberazione.

In queste circostanze, si è in balìa delle paure ed è giusto che sia così.
E chi riesce a farsi una “limonata” dovrà essere riconoscente a quelle istituzioni che, da quando si era bambini, ci hanno inculcato questo veleno, ma forse loro ignorano che prima o poi il corpo reagirà creando una reazione dalla quale nasceranno gli anticorpi che ci renderanno liberi.

Questo è il potere delle Religioni che si avvalgono della paura per dominarci, controllarci e spremere.

Infatti, coloro ne sono a capo ci chiamano “gregge di pecore”, mentre loro si denominano “pastori”, con il diritto di imporci la loro volontà, affermando che è quella di Dio.

Ecco le paure; verso il peccato, i diavoli, l’inferno, le fiamme eterne, i castighi, le punizioni, la morte, la vita, l’amore, il sesso, verso tutto, così le nostre naturali difese si inibiscono, annullandosi e tutti, come “pecore”, siamo in balìa dei lupi e dei pastori.

Ecco allora che alcune “pecore” stanche di subire si ribellano e si “tirano fuori” da questa “schiavitù”.

Verso la Nuova Era

Vincono la paura e, ormai tranquillizzati, vedono la realtà da uomini liberi.

Vedete? L’uomo è un dio figlio degli dei, come è scritto nella Bibbia. E’ eterno. Allora perché avere paura d’un topolino travestito da elefante?

Nei secoli ci sono state persone che si sono liberate, alcuni si sono “salvati”, altri, tanti furono bruciati come eretici, ma l’impero della paura ancora domina e impera.
E, come accennato prima, grazie a questa oscurità, ritroveremo la Luce, perché il momento, l’ora zero è alle porte e sarà una liberazione di massa per entrare in un nuovo ciclo che gli studiosi hanno chiamato “Età dell’Oro”, e questa è alle porte.

L’invito è quello di prepararci, di spogliarci del vecchio, mondarci l’anima e, candidi come gigli, aspettare lo sposo che arriverà come “un ladro nella notte”.

 

 
di Alfredo Di Prinzio

 
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