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La città perduta di Erks
(01/06/2002)

Erks

 
Avvistamenti di oggetti volanti, terreni segnati con cerchi che nessuna sa da dove provengano, strane luci che disegnano simboli nell'aria: queste sono soltanto alcune delle fantastiche storie che circondano la montagna Uritorco, uno dei luoghi più misteriosi dell'America Latina. Ci troviamo in Argentina, a 110 chilometri dalla città di Cordoba. Il luogo è affascinante, con formazioni rocciose chiamate Los Terrones dall'acceso colore rossastro e dai contorni capricciosi, che gli hanno valso l'appellativo di "oasi surrealista". C'è chi pensa che l'Uritorco sia la terrazza della perduta città extraterrestre di Erks. Una città invisibile agli sguardi indiscreti, ma che si materializza quando si pronunciano certe parole conosciute soltanto da chi è incaricato di evocare il mistero.
Quando la città discende alla nostra dimensione umana si può osservare in tutto il suo splendore: ci sono fotografie che testimoniano la sua esistenza. Mostrano in lontananza il tempio della Sfera, contenente i tre specchi con i quali gli abitanti di questa città captano perfino il canto più oscuro dell'anima degli uomini. Le poche persone che hanno potuto entrarvi, e comunque soltanto rimanendo sulla superficie, affermano che solamente una città si può paragonare ad Erks, la mitica Shamballa che si trova ai suoi antipodi terrestri e spirituali, nel Tibet. Entrambe le città nacquero unite dal momento che nessuna opera umana può sfuggire al principio della polarità. La circostanza per cui in questi ultimi anni si sia rivelata l'esistenza e l'ubicazione di Erks è un segno indiscutibile della nuova era, segnata da una maggiore coscienza cosmica.
Questa città invisibile sarebbe stata eretta milioni di anni fa da esseri provenienti da una galassia lontana con lo scopo di servire da rifugio alle spedizioni che attraversano il cosmo per riunire i loro discendenti, che furono dispersi al principio dei tempi in differenti pianeti dell'universo e nelle varie pieghe dimensionali.
L'antropologo culturale Guglielmo A. Terrera nel suo libro "El Valle de los Espiritus" (La Valle degli Spiriti) assicura che la metropoli sotterranea di Erks, "i cui ingressi nessuno ha potuto scoprire" e il cui reggente assoluto della montagna sarebbe il sacerdote Kitiuma, possiede i tre specchi sacri, grazie ai quali i suoi maestri possono entrare in contatto con altre città segrete, come pure con le navi cosmiche che penetrano in Erks e con il cosiddetto Regno Supremo che si colloca nel cosmo. Specchi metafisici, o forse veri radiotelescopi di breve, media e lunga distanza, che non sarebbero però il solo enigma di questa città di Erks, che di notte ha delineato le montagne e le valli con una tenue luce bianco latte", e il cui ingresso sarebbe autorizzato solo a degli iniziati.

Il tappeto di cenere sul fianco della montagna

Nel gennaio del 1986 Dante Franch, direttore del FUPEC (Fondazione per l'incontro cosmico), il giornalista Eduardo Marrazzi e pochi altri avevano organizzato una spedizione nella zona dell'Uritorco con l'intento di trovare un ingresso alla mitica città. Ricorda lo stesso Marrazzi: "Mentre eravamo accampati nella Valle della Luna abbiamo visto un'enorme astronave che andò a posarsi sul fianco della montagna.


Una 'luce' notturna disegna nel cielo la parola "AUM"


Era notte piena. L'intensa luminosità durò a lungo e lasciò un segno ovale di 90 metri di diametro e 115 di lunghezza. Gli insetti e i rospi dei luogo morirono per disidratazione e per terra rimase un tappeto di cenere, che al contatto trasmetteva uno strano bruciore".Questa macchia bollente rimase a lungo e a distanza di quattro anni ancora si vedeva il suo contorno da alcuni punti di osservazione della montagna. Sempre il FUPEC ha registrato l'apparizione di altre astronavi nelle notti cordobesi. Il percorso delle luci apparse sull'Uritorco ha delineato - secondo loro - in maniera quasi perfetta i simboli Alfa e Omega (il principio e la fine), il simbolo dell'infinito e la parola mantrica "Aum" (che significa Respiro di Brahma), utilizzata nelle meditazioni. Gli investigatori del mistero assicurano che sono chiari messaggi rivolti a chi sa comprendere. Pare che ci siano altri punti come questo in Argentina, come pure in Uruguay, in Perù e in altri posti dell'America Latina, sempre lungo la colonna vertebrale della terra, ovvero la cordigliera delle Ande.

 
 
(di Nica Fiori - tratto dalla rivista "i Misteri", n°20 1997)

 
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