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L'iniziazione
(20/04/2008)

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Parlare dell'iniziazione e cosa essa rappresenti, non è molto semplice, soprattutto se si vuole imbastire il discorso partendo da un ragionamento analitico-razionale.

L'iniziazione infatti, non è un oggetto statico fermo in un luogo e quindi prendibile in qualsiasi momento, nè tanto meno qualcosa di misurabile o pesabile; pertanto se dovessi rispondere alla domanda: Che cosa è l'iniziazione? Potrei affermare, secondo la mia esperienza, che essa rappresenta l'occasione per creare uno stato di coscienza più elevato, in continuo perfezionamento fino al raggiungimento della sua massima espressione (almeno sul piano quaternario) con la realizzazzione della propria "Grande Opera".

Iniziazione ai misteri di Iside

Ritengo quindi, che nella visione strettamente spirituale, l'iniziazione o per meglio dire, la predisposizione ad essere iniziato, ognuno la crea da sè.
Ciò significa che aldilà dell'appartenere a ad una scuola iniziatica, qualunque essa sia, il germe della conoscenza e dell'amore per essa, deve già esistere nell'essere, affinchè questi possa essere "Morso dal Serpente", come si usa dire in gergo ermetico.

C'è da chiedersi perciò: Come nasce questo amore per la conoscenza?

Bisogna aver voglia di conoscere se stessi, sinceramente ed onestamente; infatti, sui frontoni dei templi era scritto "NOSCE TE IPSUM" (conosci te stesso).

L'oracolo di Delfi

Per conoscere se stessi occorre che le esperienze della vita, facciano germogliare la consapevolezza o quanto meno  avvertire l'importanza della propria individualità nel contesto naturale della vita. Bisogna sviluppare in un certo senso, una tenerezza intima che come il caldo abbraccio di una madre, avvolga la nostra"interiore terra".

Nelle antiche scuole di conoscenza, nell'elevazione al grado di Maestro, il fratello Compagno viene posto in una bara, come a simboleggiare il seme che posto nella nuda terra, ne viene avvolto dal suo calore e dalla sua umidità ed in questa condizione, nel "nero della notte", deve portare a compimento la sua maturazione.

Le scuole iniziatiche sono per tale fine, di estrema importanza. Una volta che si decida di essere quel seme, piantato in terra, nonostante il lavoro di perfezionamento avvenga individualmente, il candidato ha bisogno di essere supportato ed inserito in una catena che rappresenta l'egregoro energetico corrispondente alle sue aspirazioni.

Il solerte lavoro di sgrossatura della propria "pietra" (lavoro su se stessi), avvicinerà l'adepto sempre più ad intuire i significati celati dietro i simboli ed i riti, fino ad incontrare l'aiuto di un Maestro che, nel caso l'allievo se ne renderà degno, gli rivelerà da bocca ad orecchio, il "Segreto Iniziatico" e le pratiche per realizzare la grande opera di cui ho fatto menzione precedentemente.

Da questo momento, l'iniziazione preparata interiormente come aspirazione spirituale, passa da virtuale ad operativa.

Il labirinto, percorso iniziatico.

In tutte queste successive trasformazioni che investono l'interiorità del candidato, riconosciamo il palesarsi di quella legge di armonia che accompagna l'evolversi dell'essere umano e in generale tutto ciò che esiste;

infatti, prima si assiste alla creazione del pensiero, che è la matrice di quanto si vuole ottenere; poi la volontà che attraverso lo scambio verbale, la ricerca , il lavoro a specchio, il senso del dubbio, ecc, fissa a poco, a poco l'aspirazione e l'ispirazione del pensiero.

Infine, l'operatività ne determina la manifestazione, graduale ma reale.

Credo che l'iniziazione in termini molto pratici sia l'approdo per chi con volontà e tenacia, voglia costruirsi il proprio spirito e conquistare la libertà; tramutando l'ignoranza che lo porta a vivere in modo folle e caotico in conoscenza.

Il liberato sconfigge l'ignoranza e quando questo si verifica, non gli rimane che VIVERE, privo di proiezioni e senza aspettative...
Solo la gioia di farlo.                  
                                                                                                   

Simeon

 

 

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