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I veri demoni
(15/10/2005)

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Nelle scuole iniziatiche vengono spesso adottate come strumenti delle parole che, nella vita ordinaria, possono avere diversi significati che  ogni uomo interpreta secondo la propria soggettività e la propria immaginazione; nella Scuola invece tali parole hanno un significato preciso, unico ed inequivocabile e servono, ad un certo stadio, come delle chiavi per aprire le molteplici porte della conoscenza e della comprensione. Esse devono essere studiate ed apprese con gradualità.
Cosa significano ad esempio  i termini “sacrificio”, “amore”, “uomo ordinario”, “male”, “bene” ? Si  prova a chiedere ai propri conoscenti e si avranno tante risposte diverse quante sono le persone interpellate. Nel mondo della soggettività nulla è reale, nulla permanente.

In questa sede si tenterà di sviscerare il concetto di “demone” o se si vuole “diavolo” o anche “nemico del bene”.

Demone in pietra dalla cattedrale di Boscoducale (Olanda)

Nella mitologia cristiana tradizionalmente si è soliti rappresentare il diavolo come un mostruoso essere dalle sembianze più o meno umane provvisto di forcone rovente che infligge supplizi fisici oppure come una specie di essere con grandi poteri che utilizza per causare ogni sorta di sventure all’umanità oppure come angeli con cattive intenzioni. Queste definizioni, probabilmente create con scopi metaforici, hanno perduto nel corso dei secoli la loro efficacia e sono invece stati  utilizzati per generale paura, timori inesistenti e probabilmente per controllare la vita degli uomini.

Nel percorso della Via si apprende ad interpretare efficacemente il concetto di “demone” al fine di avvalersene. I demoni sono tutti quegli ostacoli che impediscono all’individuo di accedere ad uno stadio di più ampia consapevolezza, incatenandolo in uno stato di schiavitù nella prigione in cui la maggior parte degli uomini trascorre e conclude la propria esistenza.
Paradossalmente nella vita dell’iniziato, dell’uomo sulla Via, i demoni si fanno più potenti ed insidiosi in quanto assumono forme più difficilmente riconoscibili.

Per poter comprendere cosa sono i demoni, come agiscono e quali possibilità si hanno per combatterli verranno descritti  in questa sede tre esempi:  i pensieri casuali, l’immaginazione incontrollata e le emozioni negative.
Tra i tanti possibili ( vale la pena di citare appena la paura, l’agire meccanicamente, l’inerzia, l’identificazione ecc. ecc.) sono stati scelti questi tre in quanto sono i primi con cui sui inizia a lavorare e sono all’origine di tutti gli altri.

Nella vita quotidiana noi abbiamo un certo controllo su alcune piccole cose di poca importanza e questo ci da l’ impressione illusoria di essere in possesso di una grande libertà, di detenere le redini del libero arbitrio; ma nella realtà le cose non stanno così.
Rientrando a casa dopo una giornata di lavoro possiamo decidere di sederci e di accendere lo stereo. Possiamo decidere quale disco inserire,  e quali brani in particolare ascoltare,  oppure di riascoltare il medesimo brano più di una volta, possiamo ascoltare al buio oppure osservando delle immagini, possiamo cambiare disco in qualunque momento ed infine decidere di far cessare tutto.
Su queste piccole cose, ….forse, abbiamo un minimo di libero arbitrio.
Ma si provi a pensare a quale sarebbe il nostro stato se avessimo lo stesso potere decisionale sui nostri pensieri; se ad esempio potessimo arrestare certi pensieri e “mandarne in onda” altri, come sarebbe la nostra vita ?
Se qualcuno si vuole prendere il disturbo di verificare ciò, sedendo per trenta minuti senza fare nulla, si renderà subito conto che la propria mente è sotto l’egemonia di pensieri che sono come dei personaggi che hanno vita propria e sui quali non è possibile esercitare alcun controllo; e se si tenta con un metodo coercitivo di controllo la situazione si aggrava.
La mente è un coacervo di pensieri disordinati, apparentemente casuali, sui quali assai modesta è la possibilità di intervento. Potersi rendere conto di questo è già un indice di un piccolo progresso; ma con seguire una certa capacità di controllo è tutt’altra cosa e richiede un tenace lavoro graduale, assiduo e guidato da un Maestro che già è riuscito nell’impresa.

I pensieri casuali, quasi sempre superflui se non dannosi, conducono direttamente all’immaginazione incontrollata. Da un singolo pensiero si inizia prendere corpo una situazione immaginaria nella quale l’individuo, sotto l’effetto dell’identificazione, immagina cose positive o negative ma che comunque non hanno alcuna attinenza con la realtà ed in quel momento è del tutto inconsapevole. Laddove non c’è attenzione e controllo, si sviluppa l’immaginazione.

Gesù cammina sulle acque: simbolo del dominio sulle proprie emozioni.

L’identificazione diventa completa al momento in cui all’immaginazione si associano le emozioni negative.
Ma anche senza passare attraverso i pensieri inutili e l’immaginazione, gli odierni sistemi di comunicazione massificanti possono evocare con grande facilità nei dormienti le emozioni negative; talvolta anche talune produzioni artistiche e letterarie sono in grado di suscitarle nell’inconsapevole fruitore; nella cultura ordinaria, specialmente quella di ordine filosofico e psicologico, le emozioni negative vengono talvolta ritenute utili, necessarie o addirittura inevitabili.
Ciò è completamente errato. Tra i “demoni “ più potenti, le emozioni negative sono al primo posto pertanto è necessario precisare che:

  1. non hanno alcuna utilità;
  2. sono dannose per lo sviluppo in quanto consumano una grande quota di energia che dovrebbe essere destinata ad altri scopi;
  3. non sono inevitabili, come comunemente si pensa,  ma evitarle richiede un lavoro assai impegnativo, specialmente all’inizio.

A questo punto si sarà compreso che i demoni sono i detrattori del lavoro di evoluzione e sviluppo, che essi riducono sistematicamente le energie disponibili per l’elevazione.

E' lecito chiedersi allora come si possa intervenire.

Nella Tradizione Iniziatica si è solito dire che l’uomo non ha volontà. Se questo fosse interpretato alla lettera, non ci sarebbe alcuna speranza, mentre in realtà si dispone di una piccolissima quota di volontà debole che deve essere sviluppata ed accresciuta.
L’uomo che è appena alle soglie della Via dispone dei seguenti mezzi:

  1. le informazioni che recepisce attraverso i cinque sensi;
  2. la comprensione intellettuale più o meno sviluppata;
  3. una quota minima di volontà.

e con questi mezzi limitati può già iniziare a fare qualcosa.

La prima cosa da fare, che precede tutte le altre è osservare e studiare se stessi con costanza in tutte le proprie manifestazioni. Dopo un certo tempo si sarà in grado di individuare le emozioni negative ed altri demoni. Fatto ciò, per poter intervenire è necessario porsi sotto la guida di un Maestro di esperienza.
 

Assur

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