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I Tarocchi - L'Imperatrice
(20/03/2010)

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L'Imperatrice

(Tarocchi di Alfredo Di Prinzio)

 

Viviamo in un mondo di forma dove riconosciamo ogni cosa attraverso le sue sembianze materiali. Ecco perché anche se un invito ci incoraggia ad andare oltre la semplice realtà percepita dai sensi, spesso un sentore di sbigottimento e di timore, s'impossessa di noi.

Si potrebbe tentare, ma la possibilità d'imbatterci in qualcosa di ignoto o in un caos senza ritorno, alimenta una paura che non ci fa osare.

La memoria dovrebbe però, rammentarci quegli "eroi" che se non avessero affrontato ciò che era ancora sconosciuto, non ci troveremmo ora dove siamo; d'altronde basterebbe pensare che l'ignoto è soltanto una realtà che aspetta di essere svelata.

Quando qualcosa ci è celata, vi accostiamo subito il concetto di oscurità, di nero; quasi mai consideriamo che il seme, anche quello umano, prima di diventare pianta o uomo, macera nell'umida terra nera, fino a subire tutte le trasformazioni che lo porteranno poi, a vedere la "luce ".

Esiste quindi, un meccanismo intelligente che nonostante non sia manifesto, produce la forma, che poi sarà visibile e che chiamiamo vita.

Nell'arcano dell'Imperatrice, noi ammiriamo l’intelligenza creatrice , la madre delle madri; colei che è la coordinatrice di un caos apparente, dove gli elementi guidati scientemente, sanno quale posto prendere per dare origine alla creazione.

L'Imperatrice è anche il crogiolo delle idee, che aspettano solo di essere colte per ampliare sempre più la conoscenza di noi stessi e del nostro mondo; rappresentato dalle dodici stelle che ornano il capo della  donna.

Tre di queste sono celate come a simboleggiare l'uomo pensante nel quale predomina ancora la parte bassa delle sue potenzialità; egli deve fare un salto di qualità fino a risvegliare la sua coscienza e successivamente la sua maestria, per avere accesso alla visione completa del "firmamento ".

L'Imperatrice può essere accostata anche alla Venere Uranica dei greci, quindi a due simboli che richiamano la bellezza come il candore del giglio posto alla sua sinistra e Urano la cui radice " ur",  rimanda all'elemento (fuoco) che proprio per la caratteristica di essere prorompente, prolifico e creatore smisurato ha bisogno di essere controllato e indirizzato.

Per ottenere questo risultato ci viene in aiuto lo scettro che l'Imperatrice tiene con eleganza nella sua mano sinistra, simbolo ovviamente di regalità ma anche di verticalità; ciò che implica una sublimazione delle emozioni a tal punto da raggiungere il perfetto equilibrio degli elementi evidenziato dalla croce che svetta in cima allo scettro.

Questo terzo arcano sottolinea tutta la potenzialità di un mondo celato ancora ai nostri occhi, ma che con le sue regole e archetipi universali agisce e compenetra le nostre esistenze.

E' indispensabile, perciò, vincere la paura ed aprire gli occhi per renderci conto che la vita non è fatta solo di nere tombe o freddi sepolcri, come afferma Ouspensky e che non esiste solo l'autunno e l'inverno, che sono pure indispensabili alla gestazione, vista nella sua accezione più ampia, ma esiste anche il rifiorire della primavera e la raccolta dei frutti in estate.

Per trarre dalla confusione il nostro spirito occorre quindi umanizzare questa Imperatrice, perché all'uomo lei si rivolge e trovare in noi la bacchetta magica che come lo scettro ha la magia di elevare le nostre creazioni.

Così con il potere dell'aquila le ali immobili dell'Imperatrice si apriranno e le faranno spiccare il volo.

 

 

Simeon

 

                         

 

 

        

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