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Silenzio
(01/05/2003)

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Si parla spesso di oscurità, di vuoto e di immobilità. Si afferma che l'oscurità ha i suoi codici; che il vuoto ordina ciò che è pieno e che l'immobilità è in moto.; ed ancora il seme matura nell'oscurità, nel nulla risiede l'intelligenza primordiale e l'Assoluto è immobile.

Nel piano dei cinque sensi ordinari come altrove, l'oscurità, il nulla e l'immobilità trovano la loro analogia nel silenzio.
Silenzio: entità senza peso e senza consistenza eppure di alto contenuto.

"La quiete ed il silenzio ordinano l'universo" dice Tao Te Ching. Mentre Confucio sostiene che "Il Silenzio è un amico fedele che non tradisce mai" e Kahlil Gibran scrive "Soltanto avendo bevuto dal fiume del silenzio tu potrai realmente cantare"

L'elenco delle affermazioni di saggi, mistici, filosofi o grandi pensatori potrebbe essere molto estesa.

Alcuni proverbi come ''il silenzio è d'oro" detengono, accanto al significato profano, anche un significato occulto; e il Maestro Kuthuma configura il silenzio come il linguaggio degli Dei. La Tradizione indica la permanenza nell'oscurità durante i giorni che precedono i solstizi e gli equinozi o prima dei riti, per rendere invisibile il nostro corpo nel momento della trasmutazione; così analogamente essa ci indica anche di praticare immobili ed in silenzio; ed è noto che in molte antiche scuole di saggezza i discepoli si preparavano a ricevere i primi gradi di conoscenza dopo una lunga sosta nell'oscurità, preferibilmente immobili e nel più assoluto silenzio.

Come la luce e l'oscurità sono due aspetti dello stesso fenomeno, così, per analogia, non c'è alcuna separazione tra silenzio e musica; la musica, come forma di linguaggio analogico puro, linguaggio degli Angeli in quanto arte, e come inconsapevole pratica di filosofia metafisica nella quale l'uomo nemmeno si accorge di fare filosofia, sia generata dalla simultanea combinazione di sei elementi: ritmo, melodia, dinamica, timbro, armonia e forma; è noto tuttavia che l'universo è regolato dal numero sette e dai suoi multipli; allora qual'è il settimo elemento ? Come si può intuire è proprio il silenzio, sempre presente sia durante l'emissione dei suoni che non ed acquista un significato altamente musicale, estetico, emotivo e spirituale.

Se la musica è il linguaggio degli angeli ed il silenzio il linguaggio degli dei allora l'alternanza tra musica è silenzio è come un dialogo tra gli uni e gli altri.
C'è, in un grande luogo, una scritta azzurra luminosa che recita "se il suono si estingue il colore risplende nel silenzio" Oltre al significato di quiete, a metà strada tra il profano e il sacro, quale altro significato assume il silenzio allora ? Quale può essere se non quello dei silenzio della mente, dei silenzio interiore ? Se durante una meditazione si sta in una stanza bianca e vuota, o al buio, tanto più ci si troverà nel più assoluto silenzio. Il silenzio è allora lo svuotamento della mente, la mancanza di contenuto mentale, la purificazione, la medicina che guarisce e purifica il frastuono della mente, riflesso del frastuono della vita profana; quando tutto questo si placa e si attinge al silenzio interiore, diviene possibile attingere alle energie arcane, forze recondite dello spirito soffocate, dimenticate temporaneamente perdute. Il silenzio in definitiva può contenere l'intima essenza, l'in-sé, di ogni fenomeno, la volontà stessa. E' per questo che un Maestro nell'armamentario di esercizi che prescriveva ai suoi discepoli c'era quello di recarsi in un luogo rumoroso, ad esempio nel bel mezzo dei frastuono urbano, ed ascoltare, percepire il silenzio e l'immobilità che faceva da sfondo a quella situazione. E cosí come il corpo, per riacquistare forma, rigenerarsi ha bisogno di essere messo a dieta, così l'oscurità ed il silenzio sono la giusta dieta per la mente per rigenerare lo spirito. Ma la pratica dei silenzio non parte dalla mente ma dal corpo, il silenzio dei corpo è il primo grado. Il Maestro prescrive di rimanere seduti ed immobili e di non rispondere alle sollecitazioni inviateci dal corpo. Una volta che si è ottenuto, attraverso le volontà e l'esercizio, il dominio dei corpo si passa al secondo grado : il silenzio delle emozioni. Ora è necessario acquisire l'attitudine a non rivestire di contenuti emozionali gli stimoli provenienti dall'esterno e che vengono raccolti dai cinque sensi. Terzo ed ultimo grado: il silenzio della mente. Consiste nel dissolvere, volatilizzare e in definitiva consumare i pensieri in modo da rendere la mente completamente vuota e pulita, come un libro bianco su cui ora si può scrivere coscientemente, Dopo aver portato a compimento tutto ciò abbiamo realizzato il SILENZIO.

Si conclude don il seguente racconto :

I discepoli erano impegnati in una discussione dei detto di LAO TZU

"Chi parla non sa, mentre chi sa rimane in silenzio"

Quando entrò il Maestro gli chiesero cosa significassero esattamente quelle parole.

Il Maestro rispose "Chi di voi conosce la fragranza di una rosa

La conoscevano tutti.

Allora disse "esprimetela a parole".

Tutti rimasero in silenzio.

 
ASSUR

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