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Una stella
(15/12/2007)

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Le porte dell'ascensore si aprirono lentamente. Ne uscì fuori un infermiere in camice verde che si abbassò la mascherina e mi venne incontro,con un sorriso.

" Lei è il padre di.............". Non gli diedi nemmeno il tempo di finire la domanda.

" Sì...sono io..........come stanno ? ".

" Bene.....complimenti....lei è diventato padre di un bel maschietto !........venga con me al piano di sotto.......forse riesco a farglielo vedere subito.......".

Gli andai dietro come un automa,paralizzato dall'emozione. Ascoltavo in silenzio quel giovane che nell'ascensore mi raccontava i particolari del parto.

Arrivati al piano inferiore restai lì in attesa, con i miei pensieri. Fino a quel momento ero riuscito a mantenermi calmo, apparentemente distaccato da quell'evento. Ora il mio cuore cominciava a battere più forte.

Per qualche strana ragione che non potrei spiegare, mi ero convinto da anni che non avrei mai avuto figli. Adesso ero là, da solo e stavo per vedere per la prima volta il frutto di quella vera e propria operazione di magia che è l'unione fisica tra un uomo ed una donna, come mi aveva insegnato il Maestro anni prima.

"  I profani si accoppiano senza consapevolezza alcuna del potere che è in loro e conseguentemente danno vita a figli senza consapevolezza. Un figlio concepito e voluto secondo le leggi trasmesse dai grandi iniziati è l'atto creativo più grande che un uomo ed una donna possano realizzare. "

Ad essere sinceri, dopo quelle parole ero rimasto ancora più perplesso e spaventato all'idea di diventare padre.

Dissi a me stesso ed alla mia donna che l'unico modo per realizzare qualcosa è cercare di metterlo in pratica, ed è quello che accadde.

Tutti i nostri intendimenti avrebbero dovuto attendere la prova del tempo, ma quando si aprì la porta del corridoio della nursery l'emozione che provai fu per me il segno che qualcosa di magico si era realizzato. Quel bambino che stava al di là del vetro era lo stesso che avevo sognato una notte, qualche settimana prima della sua nascita, quando mi accadeva spesso di pensare a come sarebbe stato il suo volto.

Il taglio degli occhi, il naso, le labbra  erano proprio come quelli del bambino che avevo sognato, la proiezione dei miei desideri. Quando aprì  per un attimo gli occhi sembrava che mi scrutassero. Approfittai del momento e scattai una foto che conservai nel mio cellulare.

Pensai  che non c'è niente di più puro ed innocente di un bambino, eppure qualcuno vuol far credere ancora che possa portare su di sè il peso di chissa quale peccato......

La giornata passò ed alla fine, a tarda sera, ritornai a casa. Non mi era mai sembrata così vuota, senza mia moglie ed il mio bambino che dormivano in ospedale.

Non avevo appetito, e il sonno cominciava a farsi sentire. Entrai nello studio dove stanno tutti i miei libri e come faccio spesso quando ho qualche pensiero per la testa, cominciai a scorrere con lo sguardo alcuni titoli dagli scaffali. Di solito prendo un libro e lo apro a caso, sperando che quel che vi sta scritto possa dare una risposta alle mie domande.

Ad un certo punto, fui attratto da un libro rilegato in tela nera e cercai di prenderlo alzandomi sulle punte dei piedi. Era posto troppo in alto e nel tentativo di afferrarlo, ne cadde un altro per terra. Mi chinai a prenderlo e lo aprii. Era il secondo capitolo, ed iniziava così :

"  Ogni uomo,ogni donna è una stella ed il fine ultimo della loro esistenza è ritornare ad essere una stella.........".

Richiusi quel libro e lo poggiai sul tavolo. Rimuginai su quella frase e sul suo significato.

Forse anche il mio bambino era una stella, caduto qui su questo pianeta da qualche posto lontano, e forse riuscirà a ritornare ad essere una stella. Forse è per questo che alcuni uomini sentono una strana nostalgia quando guardano in alto, verso il cielo, e per tutta la vita rimangono quasi distaccati da quel che accade sulla terra, come se non fosse la loro vera casa. Aprii il mio cellulare, per riguardare la foto del mio bambino e sentirmi un pò più vicino a lui.

Uscii fuori sul balcone,con un bicchiere di vino rosso per brindare da solo. Alzai il calice e bevvi tutto d'un fiato. Sentii il calore dell'alcool pervadere il mio corpo. Guardai in alto verso le stelle.

" Buona fortuna,piccola stella. Spero che tu possa essere felice e realizzare tutti i tuoi desideri. Ti ringrazio per avermi scelto come padre per questa tua incarnazione.......tu sei il passato, il presente ed il futuro, sei tutte le possibilità. So che non vedrò tutto il tuo cammino, ma non sono triste per questo. Gli dei sono stati così benevoli con me da farmi assistere al sorgere di una stella, non mi permetteranno di vedere il suo tramonto.

E' giusto così. Sei figlio dell'universo, di quell'energia d'amore che si manifesta da sempre sotto le più svariate forme, e sei sceso su questo piano per realizzare la tua volontà.

Il mondo ti sarà ostile, forse, e resterà indifferente ai tuoi desideri. Questo mondo,forse, potrebbe anche andare avanti senza di te. Per quel che mi riguarda, questo mondo non ha più alcun senso senza di te.......".

 

      "...........E quando morirò ci sarà un bambino che nasce ed un mondo da portare   avanti....................  "

                                                Laura Nyro,1966.

 
NEFERHOTET

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