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Il Tempo si è fermato
(15/06/2007)

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La telefonata arrivò quella mattina, mentre ero in ufficio. Riconobbi subito la voce di quell' uomo, anche se non riuscii lì per lì a darle un nome. Il tono era duro, quasi rabbioso nei miei confronti.
Mi chiese un incontro per quella sera, avremmo dovuto parlare di un conto rimasto in sospeso da tanto tempo, almeno così disse l'uomo. Mentre mi parlava cercavo col pensiero di andare indietro nel tempo, per identificare quella voce che pure conoscevo bene, ma inutilmente............
non rifiutai la sua richiesta, nemmeno di fronte all'evidente constatazione che quell'uomo forse mi odiava.

Gli diedi appuntamento per le dieci di sera, in ufficio, da soli....io e lui...chiunque fosse quest'ombra  che veniva dal passato.
Dopo avere chiuso la conversazione, continuai a rimuginare senza molto risultato. Avrebbe potuto essere uno dei tanti ai quali avevo rovinato la vita con le mie speculazioni finanziarie, o qualche marito tradito da una delle tante donne alle quali non avevo chiesto spiegazioni sul loro stato civile.

Mi alzai dalla grande scrivania in mogano, chiamai la mia segretaria e le diedi istruzioni per il resto della giornata.
" Starò fuori tutto il giorno......". - le dissi -  ".....E lei può anche andare a casa....."
- " Ci rivediamo domani,allora ? " -
- " Sì....a domani.........". Ed uscii fuori da quell'appartamento, a respirare un po' d'aria, a ripensare a quell'appuntamento misterioso…
Congedai l'autista, preferii camminare ed inoltrarmi nel giardino pubblico di fronte al mio ufficio, dove non avevo mai messo piede in tutti quegli anni, forse pensando che fosse solo una perdita di tempo.

La primavera era ormai esplosa in tutta la sua bellezza, i prati si erano riempiti di fiori coloratissimi e gli innamorati occupavano le panchine scambiandosi tenerezze e promesse che difficilmente avrebbero  potuto mantenere…
Dall'alto dei miei anni non potevo non considerare tutto ciò del tutto effimero e me stesso terribilmente vecchio e fuori posto.

Nemmeno ricordavo l'ultima volta che ero entrato in un giardino  pubblico, così.... solo per respirare il profumo dei fiori.

Ripensai alla mia giovinezza, quando la mia mente era occupata da grandi ideali ed ebbi la fortuna di conoscere il Maestro e di diventare suo allievo.
A quel tempo cominciai a studiare la Cabala, l'Alchimia divorando uno dopo l'altro i classici delle scienze occulte che man mano il Maestro mi consigliava. Poi, nemmeno ricordo come accadde, un maledetto giorno presi la decisione di gettarmi nel mondo profano. Mi sporcai le mani ed anche l'anima, con lucida determinazione.
Dall'oggi al domani abbandonai la via, il mio Maestro e persino i miei amici. Nel giro di pochi anni diventai ricco, del tutto indifferente verso gli altri, e persino verso le donne che ebbero la sventura di amarmi.

Le abbandonai una dopo l'altra, senza alcun preavviso, come avevo fatto anche col Maestro, dopo averle usate le gettavo via, senza alcun rimorso.
Parallelamente all'accrescersi delle mie ricchezze, restai sempre più solo, circondato momentaneamente da qualche povera disgraziata che si metteva in testa di redimermi, ahimè, senza alcun successo.
Continuai a camminare per il giardino, a testa bassa, immerso nei miei ricordi quando sentii una voce che mi chiamava.
-  ".........Non ci posso credere......se proprio tu........Non ti ricordi più di me ?....." - Mi voltai,ed ebbi un tuffo al cuore. 
-  ".....Tu sei...Simone,vero ? ". - 

Era uno degli allievi del Maestro, che non vedevo da tantissimi anni. C'era stato un tempo, ormai passato, in cui ci chiamavamo fratelli.

Mi abbracciò, e poi, mi poggiò la mano sulla spalla, sorridendo. -"Certo che sono Simone....ma tu come stai........è incredibile rivederti dopo tutto questo tempo.........non ho più avuto notizie di te dopo.....dopo che te ne sei andato, senza dire nulla......".
-"Bè.....sì è vero.......ma c'era ben poco da dire, sai. La verità è che mi vergognavo di dire al Maestro che non avevo nessuna giustificazione, nessun motivo per lasciarvi se non che.......avevo scoperto la mia vera natura. A proposito, come sta il Maestro.......".

Simone si incupì per un attimo. 
- "Il Maestro ? Non lo sai.......eppure ti avevo cercato per fartelo sapere, ma non hai mai risposto alle mie telefonate........é passato all'Oriente eterno un anno fa........".
Sentii stringermi il cuore, per un attimo.
- "........Mi dispiace.......mi avrebbe fatto piacere rivederlo......ma forse non avrebbe nemmeno voluto avere più a che fare con me.........".
Simone scosse la testa.

- "........sai, fino all'ultimo, quando il discorso cadeva su di te continuava a chiedersi il perchè della tua scelta...." -
-  " Non c'è un perchè.....é solo che ho tradito la sua fiducia......".
-  " No,non è come pensi......sai cosa diceva di te il Maestro? : " Ha tradito sè stesso, la sua anima ".
Dopo quelle parole, ci fu un attimo di silenzio. Poi Simone fece un sorriso e mi tese la mano.
- " Vabbè....è andata così, fratello.........perchè noi siamo sempre fratelli, no ?......."-
Restai senza parole, gli strinsi la mano e sentii un calore che avevo dimenticato da tanto tempo.....quando era stata l'ultima volta che avevo abbracciato qualcuno a cui volevo bene ?
-  "  Certo......fratelli..... -  balbettai -  " è stato bello rivederti......ti auguro........tutto quello che tu possa desiderare ".
-  " Bè...io ti auguro di ritrovare tè stesso......". -

Lasciò la mia mano e con un cenno di saluto si allontanò.
Restai a guardare quella figura in silenzio. Sembrava in pace con sè stesso e con il mondo circostante.
Guardai le mie scarpe fatte a mano ed il mio cappotto di cachemire, troppo caldo per quella mattina di primavera.
Ripresi la mia passeggiata,ancora più pensieroso. Così il Maestro se n'era andato, in silenzio.
Eppure c'era stato un tempo in cui mi sembrava immortale......ma il tempo non può fermarsi.

Mi tornò in mente quello che un giorno mi disse il Maestro. -  " Vedi,amico mio,il tempo scorre così veloce che diventiamo vecchi senza nemmeno accorgercene, e questo vale anche per me. L'unico mezzo che abbiamo per fermare il tempo, anche se solo per un attimo ,è l'amore. Quando ami veramente qualcuno o qualcosa  non senti lo scorrere delle ore ,dei giorni e persino degli anni. Nel preciso istante in cui manifesti il tuo amore, anche per la più piccola delle creature o per la natura che ti circonda, tu sei immortale. Non a caso l'uomo comincia a morire quando si spegne il suo Eros.
Perciò ricordati sempre che sino a quando riuscirai ad amare allora potrai considerarti vivo .La gran parte delle persone che ogni giorno vedi per la strada sembra viva,ma in realtà sta già cominciando a morire, a soggiacere alla legge inesorabile del tempo, perchè ha smesso di amare anche sè stessa. ".

Mi guardai attorno.......e pensai che anche per un momento prima di sera avrei dovuto fermare il tempo anch'io, per non avere rimpianti. Avevo appena ricominciato a camminare, quando improvvisamente dalla mia mente venne la risposta ai miei tentativi di ricordare dove e quando avevo già sentito quella voce. Ricordai tutto.
Sentii un brivido lungo il corpo, come volesse darmi un avvertimento.

Mi fermai su una panchina, per darmi un pò di riposo.

Non passarono che pochi minuti, quando vidi una ragazza avanzare lentamente lungo il viale, nella mia direzione.
Da lontano mi sembrò molto attraente, ma quando si avvicinò mi resi conto che assomigliava ad una dea.
Indossava un vestito a fiori azzurro e camminava altera, con lo sguardo fisso davanti a sè. Non potei fare a meno di ammirarla. Lei sentì il mio sguardo e si voltò improvvisamente verso di me, fermandosi. Aveva le lacrime agli occhi.

Restammo a guardarci così, senza dire nulla. Non avrei distolto lo sguardo da quel viso per nulla al mondo.
Non ricordo quando durò tutto questo, poi lei mi rivolse la parola. La sua voce sembrava provenire da un altro mondo. 
-  " Non abbia pena per me..... "-  disse,spezzando quel silenzio. 

Facendo uno sforzo per non balbettare di fronte a quella bellezza ultraterrena dissi :
-  " Mi scusi se l'ho fissata in quel modo.....ma lei è così bella e.........ha pianto. Posso chiederle perchè ?
-  "  ...... per un uomo....... ". -
Feci un sorriso.
-"  Posso sapere il nome di questo criminale che l'ha fatta soffrire così.... ? " -
Mi guardò fisso negli occhi. 
- "  Il nome non è importante, sa......lei non ha mai fatto soffrire una donna ? " -
Abbassai lo sguardo, poi presi coraggio e risposi.
-  Non saprei da dove cominciare.....ma ho fatto parecchie vittime, sa........e per qualche strana ragione che non riesco a comprendere me ne vergogno solo adesso......qui.....davanti a lei, che non conosco nemmeno..." -

Lei continuò a fissarmi in silenzio, poi a voce bassa disse :
-  "  Lei avrebbe potuto fermare il tempo, se solo lo avesse voluto......mi dispiace, sa, ma credo che questo non sarà più possibile per lei........".  -
Solo in quel momento, mentre quella donna mi diceva dolcemente una terribile verità, mi resi conto che il sole era sceso all'orizzonte e si era fatto quasi buio, come per incanto.
Feci un sospiro e mi sforzai di sorridere. 

- "  Forse lei ha ragione, forse non ho più tempo.....ma oggi, grazie a lei, anche se solo per poco, per me il tempo si è fermato.......". -
- "  Addio........." -  rispose quella visione. Si voltò e si incamminò. Non provai nemmeno a fermarla. Sparì lentamente.
Guardai l'ora....mi ricordai di avere un appuntamento ed io non avevo mai tardato ad un appuntamento.

Ora sapevo che cosa voleva da me il misterioso interlocutore, ma non me ne importava nulla. Arrivai al mio ufficio, aprii la porta d'ingresso che lasciai semi aperta. Entrai nella mia stanza, mi tolsi il cappotto e mi versai un whisky che bevvi tutto d'un fiato, bruciandomi la gola. Mi sedetti sulla mia poltrona in pelle e restai a guardare l'orizzonte attraverso i grandi vetri, voltando le spalle alla porta. Sentii un rumore di passi,e la porta si aprì.

Mi girai sulla poltrona e rivolto all'uomo che era appena entrato gli dissi :
-  " L'aspettavo......so il suo nome e cosa vuole da me, perciò non si affanni a spiegarmelo perchè è ormai inutile.........faccia in fretta........non ho più tempo........ "- 

L'ultima cosa che vidi, prima di morire, fu il bagliore dello sparo.

 

                                                                                               

 

 NEFERHOTET

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