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Akhenaton l'iniziato - 2
(15/02/2005)

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Lo zodiaco di Dendera

Akhenaton capì che il simbolo, rappresentante il segno che si trova nella periferia della Ruota dello Zodiaco, fungeva da intermediario con il centro della Ruota stessa. Secondo gli insegnamenti dei Maestri era necessario giungere al centro, all'unità ossia al Sole stesso che è la fonte di ogni manifestazione, ad Aton che equivale a Dio, all'Unico.

Era necessario creare una nuova religione solare, una religione unica, così tutti nelle loro preghiere e riti avrebbero potuto rivolgersi direttamente alla fonte, al Sole, alla Luce di Aton, al Dio Unico, senza intermediari fisici e di nessun altro genere.

Akhenaton principe ereditario, su consiglio della madre Tiy, sposa una delle più belle donne del regno: Nefertiti. La sua bellezza era pari alla sua intelligenza e in molte occasioni la giovane si recava nel giardino segreto a parlare dei progetti e dei piani di Akhenaton.

Lei, con la dolcezza che la caratterizzava, condivideva con lui tutte le sue ambizioni e molte volte i suoi consigli chiarivano le idee del futuro faraone. Molti furono i momenti felici della “Divina Coppia”.

Così lei, Nefer-Neferu-Aton-Nefertiti, era felice ed orgogliosa del suo compagno, il suo divino compagno e sposo che portava con sé la forza della Meska, ovvero la nascita Osiridea nel proprio cuore.

Alla morte del faraone Amenophi III, Akhenaton viene incoronato suo legittimo successore. Il momento era arrivato! Il progetto sarebbe divenuto realtà. Finalmente il Sole Horakhti-Aton avrebbe preso il posto del dio Ammon-Ra!

Nella città delle cento porte, Tebe, Akhenaton fece erigere un tempio ad Aton e venne consacrato Pontefice Massimo in Hermopolis dai sacerdoti di Ra, invece che a Karnak dai seguaci di Ammon. Così questo fu l'inizio della rivoluzione e del cambiamento voluto da lui stesso. In questo modo il clero dominante di Ammon fu completamente destituito ed il potere totale che esercitava fu annullato.

Amenophi IV, il Divino Akhenaton, non era solo nell'ideazione e nella realizzazione del progetto di Aton. Quella del “Dio Unico Solare” era un'idea da sempre esistita nelle menti degli iniziati di tutti i tempi e lui ne fu l'esecutore, colui che la perfezionò e la attuò.

Quindi, niente più dei antropomorfi, nessuna divinità intermediaria e, meno che mai, preti a pagamento che, approfittando dell'ignoranza della gente, si facessero retribuire anche cospicuamente per i servizi religiosi.

Aton

Gli iniziati sanno che il Sole è un “Ente Intelligente”, il responsabile della vita da cui dipende tutta l'esistenza, è il Dio di tutte le creature viventi di questo sistema planetario. Infatti Akhenaton, nel suo stupendo e meraviglioso inno al Sole, dice: “O Aton Vivo, che hai dato inizio alla vita…tu crei la semenza dell'uomo…tu fai sì che il germe sia fecondo nel seno della donna; tu dai il soffio vitale a tutto ciò che crei…”. Akhenaton aveva ragione: il nostro astro, Ra, è tutto per tutti e il giorno che si spegnerà, insieme a lui la vita intera scomparirà da questo punto della Galassia.

Seguendo questa linea iniziatica tradizionale, la più elevata per tutta l'umanità, Mosè, Aton-Mosè principe egiziano, all'inizio dell'Era di Aries (Ariete) fece la stessa cosa e per questo compito fu educato, preparato ed iniziato dai suoi maestri della Tradizione Reale, della stessa scuola di Akhenaton. Così rilanciò lo stesso progetto però, ahimè, l'umanità non era pronta e la verità venne annientata da centinaia di regole e leggi create dall'uomo stesso. Passarono altri duemila anni, il Sole si apprestava ad entrare nel segno di Piscis (Pesci) e allora i grandi iniziati di quell'epoca prepararono un altro eletto, Joshua Ben Joseph: Gesù. E lui fece la stessa cosa degli altri, parlò della luce dell'Amore. Insegnò come risvegliare le coscienze; la sua vita e la sua morte furono esempi del suo insegnamento, ma neanche lui fu ascoltato dalla gente, l'umanità non era pronta e non lo capì. Adesso il Sole, continuando il suo giro a ritroso, è entrato nell'Era dell'Acquario, perciò l'umanità attuale si trova in mezzo ad una terribile crisi di identità ed è giusto che sia così. Questo segno porta come caratteristica grandi trasformazioni ed è l'esperienza che stiamo vivendo. Sicuramente, da qualche parte, i Grandi Maestri stanno preparando il prossimo campione dell'umanità, sperando che il potere dominante non lo annienti prima di aver compiuto la sua missione di Pace e di Amore.

Horus

Nei templi dei diversi Ordini iniziatici ad Oriente, dove si trova il trono dello Jerofante, ci sono tre importanti simboli: nel centro il triangolo equilatero, a destra il disco solare e a sinistra il disco lunare. Questo indica che in ogni uomo ci sono due aspetti: uno maschile, polo positivo, ed uno femminile, polo negativo, e che l'unione di queste due polarità, come nell'elettricità, provoca nel cuore dell'uomo la nascita di un'enorme energia. Riportando il tutto alla simbologia egizia ritroviamo Osiride, il sole spirituale, ed Iside, la luna, la madre fecondante i quali, unendosi, manifestano su questo piano Horus, Oro, il sole materiale, il Cristo, il figlio. Ed è questa la formula della rinascita spirituale dell'uomo.

L'uomo è sempre lo stesso, tanto nell'epoca di Akhenaton che di Mosè o di Gesù. Così, il messaggio dei grandi Maestri è sempre lo stesso, cambia la forma ma il contenuto è, e resterà, invariato. Nulla è cambiato: la Tradizione Iniziatica di oggi è uguale a quella di ieri, anche se parallelamente c'è una falsa Tradizione che lavora per la parte oscura, che punisce e castiga riempiendo il cuore degli uomini di paura e sensi di colpa, senza insegnargli a liberarsi, come i grandi esseri ci hanno invece insegnato. Questa Tradizione negativa esiste da sempre e fu creata da uomini impotenti e dèi vendicativi, per assoggettare l'uomo alla loro volontà.

La vera Tradizione, in tutti i tempi, ha prodotto uomini come Rama, Prometeo, Ermete Trismegisto, Melkitzedeq, Buddha, Akhenaton, Mosè, Gesù, Zoroastro, Hiram Habiff, Salomone, Viracocha, Kukulkan, Quetzalcoatl e tanti altri ancora e la luce-verità si manifesterà sempre per indicare il cammino del risveglio delle coscienze.

Il momento attuale è uno dei tempi in cui l'umanità sente che una nuova energia sta emanando la sua forza ed è il sole stesso, ciò che sta mutando e influenzando questa manifestazione nel nostro sistema solare. Perciò, la nostra memoria riporta nel presente la figura grandissima di uno di questi Maestri, precursore del culto del Sole, come analogia del Sole interiore che ogni uomo porta con sé: Akhenaton! Che il Sole benedica la tua memoria!

Akhenaton, già incoronato faraone del Basso e dell'Alto Egitto e Gran Maestro dell'Ordine Sacerdotale di Luxor, dialoga tranquillamente con il giovane maestro Tensti, il quale ha ricevuto dal Gran Maestro la paternità spirituale. Così i due fraterni amici, al coperto e al sicuro nel giardino privato, parlano dei misteri della Tradizione, seduti comodamente, bevendo acqua di fonte e assaporando fichi freschi.

“Insegnamenti di Akhenaton a Tensti”

“Vedi caro Tensti”- dice Akhenaton al giovane allievo-“quello che dovrai cercare è il Fuoco che si nasconde nell'interiorità. Il Fuoco che riscalda e che non brucia. Questo Fuoco si trova dentro di te ed una volta trovato occorre attivarlo, perché è da lui che scaturisce la luce ed è proprio questa luce che modificherà ogni cellula, ogni atomo del tuo corpo. Quando arriverà il tuo momento, noi ti introdurremo nella Camera degli Splendori, però ricorda che la “ meska ” è soltanto un atto virtuale, realmente, tu lo dovrai fare con le tue proprie forze e nessuno potrà aiutarti”.

“Maestro”- dice Tensti- “che cosa devo fare?”.

“Quello che dovrai fare”- risponde Akhenaton- “è preparare il tuo corpo, ossia la terra e fare come il buon contadino che l'ara e la prepara per la semina”.

“Sì, Maestro”- risponde Tensti- “ho capito, è quello che fanno i nostri contadini che seminano in certi momenti a seconda delle fasi lunari. Se per il contadino vale questo principio, sicuramente anche noi uomini siamo obbligati alle stesse regole”.

“Effettivamente”- risponde Akhenaton- “non ti sbagli e sai qual è l'errore più grosso che ha commesso l'umanità' E' credere di essere separata dalla Natura. Invece per seminare nella nostra terra dobbiamo riallacciare nuovamente i rapporti con lei. Se osservi la Natura vedrai e comprenderai quali sono i tempi migliori per la propria semina. La semenza verrà sparsa in terra in inverno, più o meno al Solstizio, allora il seme marcirà sotto la terra per germogliare nella primavera, Equinozio dell'Ariete, per dare infine i suoi frutti nello zero del Cancro, Solstizio d'estate. All'arrivo dell'autunno, poi, la Natura intera si riposa. Questo è il percorso iniziatico, così quando Aton inizierà a viaggiare verso il Nord noi faremo lo stesso”.

“Maestro”- chiese Tensti- “suppongo che questi momenti solstiziali ed equinoziali sono molto importanti per noi uomini?”.

“Non solo per noi uomini”- risponde Akhenaton- “i punti che tocca il Sole nel cerchio dello Zodiaco segnano la Croce Cosmica che equivale ai quattro elementi: Terra, Fuoco, Acqua e Aria. E per noi questi punti sono delle vere porte per entrare in stati di coscienza diversi e sono importanti momenti per operare su se stessi con vere “operazioni trasmutatorie”. Un altro di questi momenti ce lo indica Sothis-Sirio, quando spunta all'orizzonte e le acque del Nilo cominciano a straripare. Così anche le nostre “acque” straripano e noi approfittiamo di questa possibilità per purificare il nostro elemento”.

“Maestro, inizio a capire che noi uomini non siamo separati dalla Natura, ma che siamo parte integrante di essa”.

“Realmente è così”- disse Akhenaton schiarendosi la voce- “e l'errore più grande lo genera il clero di Ammon che, non conoscendo i misteri del Fuoco e del Serpente, ha creato una religione dogmatica per sé e per la gente. E questo ha frenato per anni e anni l'evoluzione del nostro popolo e della Natura; si sono persi tutti gli allacci possibili e l'uomo è diventato arido e vuoto come una noce di cocco e loro anche, dicano quel che dicano…Perciò, figlio mio, il progetto “Aton Vivo” consisterà in un ritorno alla fonte senza passare da un prete all'altro. Bisogna insegnare alle persone a risvegliare la propria coscienza, lavoro che ognuno dovrà fare da solo perché il vero tempio è l'uomo stesso”.

“Questo che dite, Maestro, è molto bello”- rispose Tensti- “e dare questo insegnamento a tutti è un segno di uguaglianza per gli uomini e significherebbe un salto di qualità della vita stessa in questi tempi così bui!”.

Thot

“Sì, caro Tensti, questo è un sapere antico che non è mio. Ci è stato tramandato e viene dal profondo passato e colui che ne fu il Maestro per eccellenza, che noi veneriamo ed amiamo, fu Thot, lui l'Atlantideo, educato e preparato dell'Abitatore, uno degli ultimi dei o esseri di Luce rimasti sulla Terra chiamati i Veglianti. E dicono i vecchi Maestri dell'Ordine che fu lo stesso Abitatore a insegnargli l'Arte Reale con il compito di trasmettere questa scienza agli uomini”.

“Maestro, questo è uno dei più bei racconti mai sentiti prima e vi ringrazio vivamente”- rispose Tensti emozionato.

“Sì”- rispose Akhenaton- “anche a me fu raccontato dal mio Maestro e quando arriverà il momento tu farai altrettanto. Sappi che quei tempi erano molto belli anche se la vita era molto dura e fu proprio in quel contesto che gli dèi vennero dal cielo, per ben tre volte, a portare insegnamento e dono agli uomini.

Nella prima spedizione costruirono la Sfinge, che rappresenta il mistero, e quella fu la firma o il segno lasciato come prova della loro venuta a testimonianza che il nostro pianeta fa parte di un contesto particolare sotto la loro giurisdizione”.

Akhenaton fece una pausa per bere un sorso d'acqua e Tensti fece lo stesso, poi continuò il suo racconto. “La prima e la seconda spedizione furono guidate da Osiride in persona, mentre la terza fu guidata da Horus. Il nostro Maestro Thot partecipò a tutte e tre le spedizioni, preparando degli uomini e dandogli degli insegnamenti importanti circa l'Arte Reale, l'Arte della trasmutazione dell'uomo stesso, affinché possa prendere coscienza e qust'arte la chiamò Alchamiah !”.

“Maestro, questa storia è bellissima”- esclamò Tensti, emozionato- “continuate, vi ascolto…”.

Akhenaton continuò- “Sì, da quando mi fu trasmessa non è passato un giorno che non pensassi ai nostri dèi del cielo. E, sai, Tensti? Questo insegnamento è così semplice che soltanto coloro che sono umili e di cuore semplici come dei fanciulli potranno capirlo subito e ne faranno pratica. E sai qual è il simbolo che racchiude questo insegnamento? E' il Sole, è Aton Vivo, ecco il perché del mio progetto per una Religione Reale Unica”.

“Maestro, adesso capisco, o per lo meno credo di capire, il motivo della vostra rivoluzione contro il clero di Ammon; io nel mio piccolo sarò sempre vicino a voi se me lo permetterete”.

“Grazie Tensti”- replicò Akhenaton con un sorriso- “sicuramente mi sarai d'aiuto!”.

“Maestro, ma si può sapere da dove venivano questi Dèi del cielo?”.

“Ti risponderò come rispose a me il mio maestro tanto tempo fa! Lui mi disse che venivano dal pianeta centrale della cintura di Orione, ma che c'erano tra loro Pleiadiani, Siriani, Arturiani ed altri e che anche noi, come vera origine, veniamo dalle stelle”.

La costellazione delle Pleiadi

“Maestro, quello che dite non mi sorprende, ma conferma un pensiero che avevo fin da bambino, sicuramente suggerito dal mio cuore, perciò sono felice e se Maat potesse adesso pesare il mio cuore lo troverebbe così leggero e pieno di gioia da contagiare lo stesso Anubi con la mia allegria”, disse Tensti, ed era evidente il suo stato di euforia.

“Il mio Maestro”- continuò Akhenaton- “mi disse che c'è un Consiglio Galattico composto da ventiquattro anziani i quali danno le direttive alle diverse razze planetarie con il compito di migliorare la qualità della vita in tutti i pianeti sotto la loro giurisdizione, e la nostra Terra è uno di questi. Molta gente ha sentito parlare di questi strani visitatori senza mai vederli, così sono stati trasformati in miti ed è come se la realtà fosse rimasta sospesa. Anche perché al popolo, caro Tensti, interessa soprattutto avere da mangiare, da bere e un giaciglio dove riposare e non vuole ascoltare queste cose. Per la gente è più facile dormire e accusare di follia chi cerca di farla ragionare criticamente ed autonomamente, e credo che il mio popolo creda esattamente questo di me”.

E Akhenaton rise come poche volte aveva fatto e Tensti rise insieme a lui. Akhenaton si alzò e fece qualche passo in direzione del Nilo, dove rimase in contemplazione con gli occhi persi nella bellezza del fiume.

Gli inservienti personali approfittarono di quel momento per portare dei rinfreschi, un vassoio di biscotti appena sfornati e frutta fresca, dopodiché scomparvero nella casa.

Akhenaton tornò a sedersi vicino a Tensti ed entrambi, in silenzio, mangiarono dei frutti e si dissetarono, poi rimasero per un lungo momento senza parlare.

Dopo questa pausa fu Akhenaton a rompere il silenzio: ”Torniamo a parlare dell'uomo, questo essere pensante con le caratteristiche degli dèi creatori dei nostri padri e noi gli rassomigliamo in tutto. Questo vuol dire che le nostre capacità sono simili alle loro. Di conseguenza, noi siamo dèi e nessuno può dubitare di questo legato.

Il guaio iniziò tanto tempo fa quando i più furbi, per dominarci, ci hanno fatto credere il contrario”.

“Chi sono questi furbi?”, domandò Tensti.

“Sono sempre loro: i preti di Ammon!”- rispose Akhenaton- “e per neutralizzarli la gente dovrà prendere coscienza e togliersi di dosso tutte le falsità che le hanno appiccicato”.

“Vedi Tensti, questo sfrenato potere che vuole assoggettare la gente ad ogni costo, approfittando della sua ignoranza e incutendo la paura di un terribile castigo finale, fa sì che tante persone umili e semplici vengano tirate per il naso come fanno i nostri contadini con i buoi.

E non è così! Questa umanità non è composta da animali da soma, ma da dèi senza coscienza, perciò il compito del nostro Ordine è risvegliare le coscienze addormentate; quindi voglio che questo sistema di risveglio, tramandatoci da Thot, diventi pubblico, a conoscenza di tutti per quanto possibile, attraverso la religione di Aton!”.

(fine seconda parte)

 
di Alfredo Di Prinzio

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