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Aforismi Basiliani
(Canoni Ermetici dello Spirito e dell'Anima)

(20/12/2009)

uomo

 

 

 

Canone I

Ermete Trismegisto ha meritato di essere chiamato il Padre dei Filosofi per avere ricercato i tre regni minerali, vegetale ed animale e la loro triplice sussistenza in una essenza creata,nella quale ha riconosciuto tutta la forza e la virtù della natura vegetale, animale e minerale.

Canone II

Nella natura del mercurio volante come neve, bianco e coagulato, si trova una virtù vegetante poco comune: questo mercurio è un certo Spirito tanto del grande che del piccolo mondo. Ed è da questo mercurio che dipende e proviene il movimento e il flusso della natura umana, secondo l'Anima razionale.

Canone III

Quanto alla virtù animante, essa non è altro che un mezzo tra lo spirito ed il corpo, poiché questa virtù, essendo come il collante del mondo, è il legame di questi due. Questo legame si compone di zolfo che si mostra sottoforma di un olio rosso trasparente come il sole nel gran mondo e come il cuore dell'uomo nel piccolo mondo.

Canone IV  

Infine, la mineralità è come di un corpo simile al sale. Questo corpo è di una virtù e di un odore meravigliosi e nel momento in cui il sale sarà separato dall’immondizia della Terra, non differirà dal mercurio che per lo spessore e consistenza del corpo.

Canone V

Queste tre sostanze considerate come un’unica essenza, costituiscono e stabiliscono il limite del grande e del piccolo mondo, dal quale il primo uomo è stato formato, quando fu creato dalla polvere della terra, al quale arriva l’Anima razionale, microcosmica ed immortale ispirata immediatamente da Dio. E quest’ultima, alla maniera di una Regina, è la causa motrice e direttrice di tutte le funzioni che sono nell'uomo.

Canone VI

Del resto, così come la virtù del nostro corpo e della nostra vita è una cosa sola, per i quattro elementi e per l’unione o coagulazione della polvere della terra o così come lo Spirito mercuriale, umido radicale, e l'Anima solforosa, come calore naturale, che concorrono e si riuniscono amabilmente a formare Uno con la consistenza e lo spessore del sale che è il preservatore d’ogni putrefazione, parimenti si rende necessario che l'Anima immortale sia divisa dal corpo composto di polvere. Che se arriva qualche difetto in uno dei tre principi o in parecchi di essi, allora ne deriva la morte di tutti, ma se il difetto si ritrova solamente in una parte di qualche principio, la malattia sarà solamente causata. Ciò che si può vedere soprattutto nell'Anatomia dei sette membri principali.

Canone VII

Non c'è niente che possa rimediare in modo migliore al triplice difetto di questi principi che la massa di questo limite del quale l'uomo è stato fatto, la quale è stata unita per mezzo dei tre principi riuniti in unica sostanza, che può aumentare, conservare e mantenere tutte le forze e virtù della natura, purché sia convertita debitamente e sia portata in un corpo Astrale fisso.

Canone VIII

Dove si riconosce che il Balsamo del Soggetto ermetico ha una stretta armonia e conformità col corpo umano. È ciò che ha reso chiaro a questo Principe dei Fisici tedeschi, Philippe di Hohenheim, Paracelso, nel libro della pietra fisica, che il microcosmo situato sul limite e formato dalla polvere della terra, può essere portato e conservato in salute per la sua medicina come per il suo simile, non per vano parere, ma veramente e propriamente. Si può affermare la stessa cosa con verità di questa nostra medicina.

Canone IX

Ora dobbiamo considerare con beneficio queste cose e questo tanto più che la medicina volgare si dimostra debole nel conservare e mantenere radicalmente i tre principi del Microcosmo e la loro armonia, dato che è solamente per caso che essa sembra aver a che fare con questi tre principi, poiché è quasi del tutto preoccupata  dei quattro umori.

Canone X

La medicina minerale e chimica estratta dai minerali e dai metalli raramente è preparata ed amministrata come si deve. Proprio per questo motivo Paracelso, nello stesso libro, preferisce la propria medicina a tutte le altre. Egli non nega tuttavia di possedere grandi segreti riguardanti le altre cose minerali, ma afferma che l'operazione con essi è lunga e laboriosa, e che la pratica è parecchio complicata, soprattutto per gli ignoranti che servendosi di queste medicine minerali causano più del male che del bene.

Canone XI

Cerchiamo dunque il limite del nostro Microcosmo nel quale microcosmo è localizzato questo limite, cerchiamo allora questo globo vischioso della terra, composto di mercurio, di sale e di zolfo, il quale, secondo Geber, può essere ugualmente chiamato anche umidità viscosa dell'umidità, perché proviene da una certa sostanza umida.

Canone XII

Poiché il mondo, sebbene creato dal nulla, deve tuttavia la sua origine all'Acqua, sulla quale lo spirito del Signore si era posato, e dalla quale tutte le cose provengono, tanto quelle celesti che quelle terrestri; allo stesso modo questo limite procede da un'acqua che non è volgare e che non è né la rugiada celeste, né un'aria condensata nelle caverne della terra o in un recipiente, né un'acqua proveniente dalle profondità del mare ed attinta dalle fontane, dai pozzi o dai fiumi. Ma è un'acqua che ha la sua sorgente in un’altra acqua che ha patito e sofferto e che è davanti agli occhi di tutti, benché conosciuta da poche persone. Questa acqua ha in sé tutte le cose che le sono necessarie per il compimento di tutta l’opera; eliminando in essa tutto ciò che è esteriore.

Canone XIII

Ora, questa Natura è a metà tra il grande ed il piccolo mondo. Si trova dovunque, dal povero come dal ricco, così come ci assicurano tutti i Filosofi. La si getta nelle vie là dove la si calpesta, quale che sia la sorgente e fonte di tante operazioni meravigliose, da dove ci conviene ristabilire questi tre principi del corpo.

Canone XIV

Questa materia essendo risolta nella sua propria acqua (giacché ogni generazione viene dell'acqua) deve essere fatta circolare per i quattro Elementi, finché giunga ad un'altra natura Astrale fissa, nell’uovo Filosofico che è così chiamato per il calore della gallina che cova incessantemente le sue uova, altrimenti ogni speranza di generazione perirebbe.

Canone XV

Così il piccolo uccello di Ermete essendo chiuso nella sua segreta, che è il fornello, deve essere eccitato dal caldo del nostro fuoco vaporoso, continuando gradatamente finché sia sbocciato di sé stesso, e che sia capace, per il suo parto di guarire ciascuno.

Canone XVI

Ora, nella preparazione dei tre principi di questa acqua che ha sofferto, non aggiungiamo niente alla sua materia sostanziale e niente togliamo alle tre proprietà che quell’acqua mantiene. Ma, nella sua preparazione, rigettiamo solamente le superfluità, cioè le eterogeneità o la terra morta e l'acqua insipida. Parimenti noi cominciamo la nostra opera ermetica con la congiunzione di tre principi preparati con una certa proporzione, essa si basa sul peso del corpo, che deve uguagliare lo spirito e l'anima quasi per metà.

Canone XVII

 Dopo, controlliamo il tutto per una continua fermentazione, affinché la natura, agente interiore, non ritardi la sua azione, né soffra di alcun eccesso. Fate allora un fuoco dolce all’inizio che sia, primariamente, quasi di quattro gouttes o filets fino a che la materia annerisca. Poi aggiungetela in modo tale che sia quasi di quattordici filets, cosicché la materia si lavi e che l’Iris che appare arrivi al color grigio. In quell’istante, spingetelo a ventiquattro filets, fino ad un perfetto biancore, superando quello della Neve, fluente e fissa, che è la luna del Microcosmo.

Canone XVIII

Se desiderate giungere al rossore perfetto manterrete il fuoco acceso per settanta giorni, fino a che la pietra diventi come un rubino trasparente e pesante, vero Sole del Microcosmo, che potrete moltiplicare allo stesso modo di come avete fatto fino ad ora. Un grano di quello è uguale in potenza a seimila grani e, pertanto, se ne devono utilizzare piccolissime dosi.

 

Radice dell'elisir


C'è in questo un vigore etereo ed un'immagine celeste.

Da dove noi fluisce e proviene questa Medicina di Dio.

 

 
 
 
 
 

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