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Il potere delle invocazioni - 4
(15/07/2005)

uomo

Un grande esoterista del secolo passato era solito ripetere che “la ricchezza appartiene al mondo, la virtù alla mentalità e la scienza al principio divino”. Così l'uomo può volere raggiungere qualunque traguardo in ognuno dei tre campi delineati, ma deve sottostare a delle “regole” ben definite per la sua realizzazione. E allora chi vuole la ricchezza potrà ottenerla solo dominandola , chi vuole la virtù la conseguirà praticandola e chi, infine, vuole la scienza la raggiungerà evolvendo verso il principio divino più alto.

Non è possibile sottrarsi a queste “regole”.

Ma l'uomo ha degli strumenti che lo aiutano in questo percorso. Uno di questi è il “rito”.

Il rito altro non è se non un potente aiuto per educare la volontà e dirigerla e per generare l'equilibrio negli uomini soggetti alle passioni. Perché passione vuol dire desiderio e “il desiderio uccide il volere” ed è sufficiente un desiderio senza volontà per distruggere ogni opera di magia.

Quindi eccoci nuovamente a porre l'attenzione sull'elemento fondamentale per la riuscita di qualunque “creazione” sia essa magica o profana: la volontà.

La volontà è la forza delle invocazioni. E l'invocazione è strutturata in un rito.

L'invocazione si articola con l'emissione di suoni dalla bocca, di parole, che saranno tanto più potenti quanto più salda è la volontà di colui che le pronuncia. Se poi consideriamo che “certe parole che non si ripetono invano sono il patrimonio di rarissimi uomini che ne perdono la facoltà se ne abusano”, allora comprenderemo meglio il valore del silenzio di colui che opera.


Aion. Dio greco del periodo Mitraico. Venne equiparato al dio persiano del tempo, Zurvan.

Ecco di seguito una splendida invocazione all'immortalità, per coloro che avranno scartato la ricchezza e la virtù e avranno scelto di raggiungere la conoscenza.

 

Preghiera della ricetta di immortalità

Generazione prima della mia generazione, primo Principio del mio principio, Soffio del soffio, del soffio che è in me primo Soffio, Fuoco che, dal di dentro dei miscugli che sono in me, è stato dato da Dio per mio mescolamento, del fuoco che è in me primo Fuoco. Acqua dell'acqua, dell'acqua che è in me prima Acqua, Sostanza terrosa, prototipo della sostanza terrosa che è in me, Corpo perfetto di me, modellato da un braccio glorioso e da una destra immortale nel mondo senza luce e luminoso, nell'inanimato e nell'animato, - se vi piace di trasmettermi e comunicarmi la nascita all'immortalità, a me che ancora sono legato dalla mia condizione naturale, che io possa, dopo la violenta costrizione dell'imminente Fatalità, contemplare il principio immortale grazie al soffio immortale, all'acqua immortale, all'aria del tutto solida, che io possa essere rigenerato in ispirito e che soffi in me il sacro soffio, possa io ammirare il fuoco sacro, possa io vedere l'abisso dell'Oriente, l'acqua spaventevole, e che mi ascolti l'etere che dà la vita e che è sparso intorno ad ogni cosa -, perché io ora devo contemplare con i miei occhi immortali, nato mortale da una matrice mortale, ma esaltato da una forza onnipotente e da una destra che non perisce, grazie al soffio immortale, l'immortale Aion, il sovrano dei diademi di fuoco, santamente santificato dalle sante purificazioni, mentre si ritira un poco da per me un po' di tempo la mia natura psichica umana, che riprenderò di nuovo, non diminuita, dopo la costrizione dolorosa dell'imminente Fatalità, io …. (nome e cognome), figlio di….. (nome della madre), secondo l'immutabile decreto di Dio. Poiché non mi è possibile, nato mortale, elevarmi con i raggi d'oro della chiarezza inestinguibile, tieniti tranquilla, o Natura peritura dei mortali e (riprendimi) sul campo sano e salvo, dopo la costrizione della spietata fatalità. Poiché io sono il Figlio.

 
 

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