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Il Regno dei Cieli
(20/01/2011)

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“Ravvedetevi, perché è
vicino il Regno dei Cieli

                         (Mt. 4,17)   

Il Maestro Gesù insegnava in maniera velata, attraverso le parabole, i misteri che permettevano il raggiungimento della perfezione, o meglio, il regno della Luce in terra e che si troverebbero velati nelle parti più intime dell’essere umano.

Così, interpretando, con la giusta chiave, il messaggio del maestro, è possibile incontrare quel filo d’oro che condurrà il ricercatore fino al suo proprio centro.

Lì, in quel “terribile posto”, dovrà affrontare il guardiano della soglia e se le sue risposte saranno giuste e le virtù più leggere di una piuma, passerà; in caso contrario, non gli sarà permesso di procedere oltre, dovendo ritentare ancora e ancora fino a quando non ci riuscirà. 

La pesata della piuma e del cuore

Allora, il severissimo  “copritore interno”, dopo averlo tegolato, e soddisfatto delle risposte, finalmente lo introdurrà nudo e bendato, all’interno del tempio.

Questa nudità, analogicamente parlando, significa che il candidato dovrà lasciare fuori, ogni cura profana e presentarsi al proprio terribile Esperto, candido come un giglio di campo, nel buio più completo della propria “cecità”, dove l’unico punto d’unione con la sua guida sarà un sottile cordone, simile a quello ombelicale, dal quale sarà tirato e trascinato dentro, senza nessuna pietà e lì sarà interrogato”sotto la tenda” dal proprio “Io Sono Personale”.

Il momento è sacro.

Il silenzio regna sovrano; soltanto il battito cardiaco rimbomba nel petto dell’iniziando, come un tamburo sciamanico, nell’oscurità più fitta, mentre l’emozione di quell’istante magico e sublime, tocca livelli elevatissimi mai sperimentati prima, dove spazio e tempo scompaiono e l’anima si svela per assistere il proprio figlio rinato.

E in mezzo a quell’”orgasmo emotivo”, una voce baritonale, come un’esplosione, rompe quel sacro incantesimo:” Che cosa volete?” e l’eco di quelle parole risuona ai quattro angoli dell’universo fino a perdersi come una goccia d’acqua, assorbita dal mare, o forse dal nulla stesso, che è uno e tutto contemporaneamente.

Poi, dal cuore parte una risposta come un sussurro lontano appena percettibile: Luce...Luce... che il candidato ripete senza suono, Luce... Luce...e  al terzo tentativo con un fil di voce riesce a dire...”La Luce, chiedo la Luce!...”

“E che la Luce sia!”, risponde la voce, mentre la cecità scompare e il Tempio si riempie di Luce e di colori e il tutto adesso manifesta l’Armonia, la Bellezza, la Sapienza e la Forza dell’uomo che si fa Dio, o del Dio che si fa uomo.

La Luce

E’ compito di colui che è penetrato  nel sacro recinto del proprio tempio interiore, cercare  la “pietra nascosta” o meglio, “la pietra di scarto”, o meglio ancora, quella terra rossa adamitica con la quale Dio creò dal nulla il primo uomo vero.

La qual pietra è la meraviglia delle meraviglie, che è una e trina, perché è composta dai tre Principi alchemici: Sale, Zolfo e Mercurio.

La Croce d'Oro e Rosa con i simboli del Sale, dello Zolfo e del Mercurio. ( Geheme Figuren der Rosenkreuzer)

Questa Pietra contiene la forza dei sette metalli planetari e si auto-produce da sé stessa, perpetuandosi come Quinto elemento o Cristallizzazione dei quattro elementi; ecco perché, viene chiamato il Figlio, il Cristo che scende dal Padre e che diventerà lo Spirito Santo nella camera sublime del Cuore o Luce purissima.

E’ lì, nel fulcro della croce, dove fiorisce la rosa, che la scintilla divampa e la Luce della Luce si fa carne e la verità appare con una chiarezza assoluta. 

E, come per miracolo, la molteplicità ritorna unitaria; il tutto si riduce a uno e finalmente trovi Dio dove meno te lo immaginavi. Era lì, davanti ai tuoi occhi “bendati e ciechi” e il tutto diventa di una sbalorditiva semplicità, eternamente presente.

E’ comprensibile quando si afferma che la materia si trasforma in Spirito, o il piombo in oro, che viene ad essere la stessa cosa, perché la verità  come realtà, diventa il comune denominatore di tutte le cose.

Comunque,  è sempre l’uomo il “contenitore” microcosmico che porta in sé medesimo la manifestazione di Dio in terra e dipende soltanto da lui la possibilità di attivare il Regno della Luce nella propria interiorità.

In conseguenza di questo, l’uomo è un Dio non attivato, soggetto all’errore e all’inganno, perché non sa e non vuole sapere di uscire dal “carcere del dogmatismo” nel quale fu introdotto da coloro che si sono auto-nominati unici gestori della spiritualità e questo imperdonabile inganno, fu ed è il grande freno dell’evoluzione dell’umanità, che ha trasformato l’umana creatura in un robot! O, se vogliamo, in un burattino, come il Pinocchio della favola di Collodi.

Questo è il motivo per cui l’umanità, in migliaia d’anni, ha prodotto pochissimi “campioni” e quei pochi, che con grandi sacrifici e studi riuscirono, furono spietatamente eliminati e non solo! Anche le loro opere letterarie furono bruciate, per non permettere che l’uomo sapesse e sapendo, prendesse coscienza e diventasse libero! Perciò, è detto che la Luce dimora nella tenebra e la tenebra non la comprende.

Le tenebre

Profonde regnano le tenebre e l’uomo appena nato giace come “morto” dentro il corpo-bara.

Il suo volto è sereno e rispecchia l’intelligenza e la bellezza di una volta.

Adesso soltanto l’oscurità lo accompagna.

I suoi occhi vedono soltanto ombre che, come lui, sognano di essere sveglie; o forse lo sono realmente e cercano un segnale, un simbolo, che potrebbe indicare un corpo-tomba, dove ancora palpiti la vita vera.

Tre soggetti si staccano dal gruppo, preposti per tale compito e unendo le tre forze, potranno ridare quello stato edenico perduto e far ri-nascere la Luce come era prima della caduta.
                                                                                          
Questi tre soggetti rappresentano: la Sapienza, la Forza e la Bellezza, o similmente, l’Alchimista li riconosce come Sale, Zolfo e Mercurio, mentre il cristiano come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo e nell’antico Egitto erano adorati come, Osiris, Isis  e Horus e così via. Sono tre in uno e uno in tre e s’incontrano nella Pietra che è una “veram medicinam” che trasmutata e sublimata, può far risplendere e risorgere gli Dei e aprirci le porte del Regno della Luce.

L'uomo microcosmo divino

Allora pensate! Se questa Grande Triade, Trimurti o Santissima Trinità, si incontra nella “Pietra di Saturno” e questa Trinità è Dio, Uno e trino e questa Pietra si trova dentro ogni uomo, significa che Dio e tutto il suo Regno di Luce, sono come un grande tesoro nascosto nelle nostre interiorità, dentro il nostro corpo, così vicino che noi e Dio siamo una sola cosa.

E’ chiaro adesso il motivo per cui soltanto pochissimi uomini in tutta la storia dell’Umanità, hanno avuto il buon senso di saper cercare e di averlo trovato.

Immaginate adesso di cercare un “tesoro” nascosto, iniziando in qualche posto lontano da voi, rivolgendovi e domandando a statue inanimate e a persone che non vi diranno mai qual è il punto, perché neanche loro lo sanno. Meditate, pregate, piangete e non accade nulla; così, vita dopo vita, si ripete lo stesso copione e infine stanchi, lasciate perdere e non cercate più.

E poi, un giorno qualunque, leggete sorpresi che quel “tesoro” si trova nel giardino della vostra casa. Era lì, è sempre stato lì; e scoprite che coloro che vi guidavano erano nell’errore.

L’unica possibilità è che le vostre forze siano sufficienti per iniziare la vera ricerca, perché tutto è in voi e soltanto voi potrete accedere alla vostra terra e trovare la Pietra, “tesoro”, nascosta.

Quando, poi, finalmente entrerete nel vostro personale “Sancta Sanctorum” seguendo le vostre ispirazioni, troverete le vostre verità e i più reconditi segreti si auto-sveleranno ; vi accorgerete che siete simultaneamente, candidato, discepolo e maestro e scoprirete che tutto s’incontra nel vostro microcosmo.

Ed è proprio lì dove avrete accesso ai sette portali che vi condurranno verso tutte le direzioni dimensionali dell’universo e quando finalmente troverete il Grande Demiurgo, scoprirete, con sorpresa, che avrà il vostro volto! Perché lui e voi siete Uno.
 
                                                                                                                    

E per la vostra operatività, vi regalo una mia ispirazione:                                                                   

 

PATER NOSTER ALCHEMICO

Padre mio che dimori celato
nella mia testa,
Santo è il tuo nome, tre volte Santo.
Che il tuo Regno della Luce
venga attivato:
in Alto,
in Basso
e nel centro del mio essere.
Che la tua volontà mi guidi
nell’oscura notte del desiderio.
Perdona i miei errori, figli
del mio orgoglio e della mia ignoranza.
Benedici il mio Nucleo Aureo.
Donami la Rugiada Celeste,
il Sale della vita
e
il grasso della terra,
tutti i giorni, fino
al compimento della
Grande Opera.
Per la tua Gloria e al tuo nome,
la realizzazione del tuo progetto,
che è il mio.
Ora e sempre.
Così sia, Amen, Amen, Amen

 

di Alfredo Di Prinzio

 

 
 

Avviso ai Lettori  

Alfredo Di Prinzio (Maestro Kuthuma di Erks) risponde sul tema Ermetismo e Tradizione iniziatica, offrendo consulenze.

Per informazioni numero: 340/3393547

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